Il disegno di legge della Giunta regionale sugli “usi civici e loro gestione ex legge n.1766/1927 e Regio Decreto 332/1928 che abroga la L.R. 57/2000 ” all’attenzione della terza Commissione consiliare (Attività produttive, territorio e ambiente) presieduta da Vincenzo Robortella (Pd).
Ascoltati, oggi, Antonio Soldo, dirigente del dipartimento Politiche agricole e forestali, Salvatore Adduce, presidente Anci Basilicata e il sindaco di Pietragalla, Nicola Sabina, quali componenti del tavolo tecnico che ha lavorato alla prima stesura dell’impianto normativo.
Dopo aver fatto un excursus sulle norme che si sono succedute nel tempo a partire dalla “Prammatica” di Ferdinando IV del 1792, passando per le norme del 1806 a firma di Giuseppe Napoleone fino ad arrivare alle norme più complete in materia di usi civici, la legge 1766/1927, Soldo ha parlato di un successivo silenzio normativo durato un cinquantennio. “Con il trasferimento delle competenze alle Regioni nel 1977 – ha proseguito Soldo – si è assistito ad un risveglio della materia e alla successiva produzione normativa da parte delle Regioni, compresa la Basilicata”. Il dirigente del dipartimento Agricoltura ha fatto, poi il punto sulla situazione attuale: “La legge regionale vigente, la n. 57/2000, modificata nel 2009, non ha dato i frutti sperati. Su 131 comuni della Basilicata solo 67 comuni hanno chiesto di nominare un perito, sono state formalizzati, con apposite convenzioni, solo 24 incarichi a periti demaniali e 11 sono le perizie demaniali generali prodotte. Il Comitato tecnico per usi civici ha esaminato favorevolmente solo una perizia riguardante il Comune di Lavello. Nei prossimi giorni si prevede l’esame delle perizie di Nova Siri e Forenza mentre per altre sei si attendono le integrazioni richieste ai periti. Ci sono poi quelle di Bella e Atella che devono essere istruite in via preliminare”. Per Soldo le cause principali di questa sorta di stallo riguardano principalmente “la difficoltà dei comuni nel reperire le risorse finanziarie per pagare i periti e il prezzo delle legittimazioni e delle affrancazioni un po’ elevato soprattutto per quei cittadini che hanno acquistato i terreni da altri privati con atti risultati affetti da nullità”. “È necessario – ha sottolineato – dare nuovo impulso alla definizione delle operazioni demaniali con un nuovo testo normativo, elaborato da un comitato ad hoc ed approvato dalla Giunta e ultimamente emendato su alcuni punti”.
Il dirigente ha quindi evidenziato le novità introdotte dal disegno di legge che riguardano “la scelta di individuare ‘la destinazione a pascolo’ quale criterio unico di riferimento per la determinazione del prezzo per la legittimazione e affrancazione dei terreni e la contribuzione regionale sulla spesa dei periti pari al 50 per cento del costo della perizia”. Gli altri elementi di novità introdotti con il ddl riguardano l’informatizzazione del servizio usi civici, la formazione sia per i periti che del personale tecnico dei comuni, l’istituzione di una Consulta di esperti a supporto del lavoro d’ufficio, la riduzione dei tempi e delle procedure per il conferimento degli incarichi ai periti e l’obbligo per i comuni di redigere un regolamento sull’utilizzo dei beni civici.
Successivamente sono intervenuti il presidente dell’Anci, Salvatore Adduce il quale ha parlato delle difficoltà nel “costruire un articolato che dia spazio alle esigenze dei cittadini che hanno maturato diritti” e il sindaco di Pietragalla, Nicola Sabina che ha sottolineato di aver ricevuto il ddl emendato solo da due giorni per cui si sarebbe riservato, insieme ad Adduce, di inviare una relazione di commento al nuovo testo normativo. “Siamo interessati a continuare l’interlocuzione – hanno detto – per fare in modo che nel più breve tempo possibile possa essere approvata una legge che faccia superare le tante criticità emerse sino ad oggi”.
“I comuni – ha poi aggiunto Sabina – si sono trovati di fronte un duplice ostacolo, uno di natura applicativa (diversi i pareri espressi che hanno reso difficile l’applicabilità delle norme vigenti) e l’altro di natura economica per quanto riguarda i costi per la nomina dei periti. Il criterio ispiratore del tavolo tecnico (che ha lavorato per circa due anni) mirava alla semplificazione delle norme senza automatismi. Il testo ultimamente inviatoci presenta modifiche sostanziali che riguardano soprattutto l’art. 5 ‘Usi civici, vincolo paesaggistico e strumenti urbanistici’. Chiediamo criteri semplici – ha concluso – e l’impossibilità di prevedere ulteriori condoni”.
Erano presenti ai lavori della Commissione oltre al presidente Robortella i consiglieri Miranda Castelgrande, Lacorazza e Giuzio (Pd), Bradascio (Pp), Romaniello e Pace (Gm), Perrino (M5s) e Rosa (Lb-Fdi).