Cna Matera in una nota racconta il caso che riguarda l’assegnazione di un deposito negli antichi rioni Sassi ubicato in vico Solitario all’Associazione Gruppo teatro Matera. Di seguito la nota integrale.
Cna Matera: un deposito nei prestigiosi Sassi non si nega a nessuno, anzi, uno è poco meglio una decina. La singolare vicenda della delibera di Giunta Municipale n°230/2017 del 04/05/2017 “Individuazione di immobili demaniali in Vico Solitario da affidare in concessione all’Associazione Gruppo teatro Matera. Indirizzi”.
Nei giorni scorsi uno dei tanti ragazzi alla ricerca di una location all’interno dei Sassi ove poter allocare la propria attività di artigianato artistico si presenta negli uffici della Cna portando con se la copia della delibera in epigrafe.
Nei giorni scorsi uno dei tanti ragazzi alla ricerca di una location all’interno dei Sassi dove poter allocare la propria attività di artigianato artistico si presenta negli uffici della Cna portando con se la copia della delibera in epigrafe.
Esordisce così Leo Montemurro Presidente della CNA Matera in questa sua nota.
Montemurro, ti prego aiutami a capire perché a noi che da anni combattiamo per approdare in una situazione di legalità tutto diventa difficilissimo per ottenere una sede in sub concessione e coronare il nostro sogno imprenditoriale ed invece a qualcuno in un solo botto vengono affidati una decina e più di immobili demaniali classificandoli, tra l’altro, come depositi.
Prendo la delibera e la rileggo almeno un paio di volte per essere certo di aver ben compreso i termini della questione: una Associazione il Gruppo Teatro Matera cui va dato atto della meritoria azione in primis di presidio di quella parte dei Sassi ricadente in Vico Solitario con una storia iniziata negli anni settanta chiede in sub concessione 17 immobili demaniali per adibirli a deposito della Casa Grotta di Vico Solitario; leggo e scrivo bene deposito. In un momento come questo in cui l’abusivismo artigianale dilaga soprattutto nei Rioni Sassi anche a causa della cronica mancanza di locali da mettere a disposizione dei tanti ragazzi desiderosi di avviare una attività artigianale nonché di un bando fantasma di cui si parla da anni ma che sinora nessuno ha visto, l’Amministrazione Comunale in un sol botto e senza colpo ferire assegna quasi venti locali ad un unico soggetto. Ritengo l’atto messo in atto non propriamente confacente alle tante emergenze che la Città sta vivendo in questo momento che, tra l’altro hanno costretto le Associazioni di categoria del commercio e dell’artigianato all’unanimità a richiedere l’intervento si S.E. il Prefetto per il ripristino della legalità quale condizione indispensabile per far crescere e prosperare una sana imprenditoria e per non abituarsi all’idea che l’illegalità sia la normalità.
Liquidato il giovane e speranzoso aspirante imprenditore mi immergo nuovamente nella lettura delle Delibera di Giunta Municipale in questione e colgo anche altri spunti di interesse:
Perché si parla della Casa Grotta di Vico Solitario dell’unica casa grotta patrocinata dal Comune di Matera e riconosciuta dal Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo? Quali sono le condizioni affinché una attività sostanzialmente non gestita dal pubblico venga riconosciuta di interesse collettivo ai fini culturali.
Perché quando nella relazione del Dirigente di Settore si fa cenno all’ormai irrimediabilmente perso (mia affermazione) Museo DemoEtnoAntropologico ci si spinge sino ad affermare che la Casa Grotta di Vico Solitario potrebbe essere parte integrante e complementare del DEA: c’è spazio anche per altri qualificati operatori oppure anche qui in pochi hanno deciso cosa è bene e cosa è male per la Città?
Sia ben chiaro io per primo non intendo disconoscere i meriti ultradecennali che ci si è conquistati nel tempo e sul campo, ma in una logica di correttezza e di trasparenza ulteriormente accentuata in un momento di grande difficoltà come questo che buona parte della città sta vivendo oserei dire che trasparenza e correttezza devono essere duplicate all’ennesima potenza per non incrementare ulteriormente questo clima di sfiducia non più latente ma ben visibile che i cittadini nutrono ormai verso le Istituzioni a tutti i livelli da quello locale a quello nazionale.