Presentato nel pomeriggio nella sede dell’Ente Parco in via Sette Dolori nei Sassi di Matera il progetto di riqualificazione dei sentieri e dei percorsi pedonali all’interno del perimetro del Parco della Murgia Materana.
Alla conferenza stampa hanno partecipato il presidente dell’Ente Parco Pierfrancesco Pellecchia e l’architetto Nicola Ambrosecchia, che ha predisposto il progetto per i lavori da eseguire, affidati a seguito di regolare gara di appalto alla ditta Cogeta.
“L’Ente Parco prosegue la sua opera step by step per riqualificare in particolare la sentieristica della zona protetta. Ricordo che lo scorso anno abbiamo inaugurato i sentieri 406 e 408 che hanno permesso di collegare i Sassi con la Murgia Materana attraverso la passerella inaugurata lo scorso anno, percorsi bloccati perchè il muro di sostegno di Porta Pistola non è stato ancora sistemato. Abbiamo investito 80 mila per euro per realizzare una passerella con l’obiettivo di ridurre il transito veicolare verso il belvedere ma la chiusura del varco di Porta Pistola non consente più ai turisti che amano il trekking di poter usufruire di questo passaggio pedonale. Voglio ricordare che il nostro investimento ha permesso ai turisti che amano il trekking di fermarsi un giorno in più a Matera, con vantaggi per tutto l’indotto, dai ristoratori alle strutture ricettive e così via. Devo dire che in proposito il Comune di Matera non ha ancora predisposto un progetto per la messa in sicurezza del muro di cinta e questi ritardi si ripercuotono su questo tipo di turismo, come testimoniano le numerose disdette registrate dagli operatori e dalle guide turistiche di Matera. Con i nuovi lavori vogliamo raggiungere due obiettivi: gestire e regolare gli accessi al Parco della Murgia Materana dopo un confronto con la città. Sappiamo che queste scelte non sono “digerite” dai cittadini ma la gestione di un transito verso il Parco è necessaria. Il progetto di riqualificazione riguarda il rifacimento completo della segnaletica e della cartellonistica, sia perimetrale che di penetrazione all’interno del Parco. La sistemazione di portali, identificati da totem di tufo, che individuano gli accessi al Parco e la sistemazione dell’area pedonale del belvedere. In proposito pensiamo di trasformare quei massi posizionati nei pressi della ringhiera in sedute che consentano ai visitatori di ammirare gli antichi rioni Sassi. Pensiamo ad un concorso di idee per coinvolgere artisti e trasformare così i massi in opere d’arte. Il progetto prevede anche l’installazione di una nuova ringhiera a norma di sicurezza, alta almeno un metro, l’installazione di rastrelliere per biciclette, in modo da consentire al turista di trekking di poter raggiungere attraverso un percorso ciclabile il centro di educazione ambientale. Il progetto prevedeva anche l’installazione di un piccolo fabbricato in cui realizzare i servizi igienici, sia per normodotati sia per disabili ma dopo aver ricevuto le previste autorizzazioni da Soprintendenza e Regione Basilicata il Comune di Matera ha bocciato questa parte del progetto ritenendo che siamo di fronte a volumetrie e di conseguenza si richiede l’approvazione di una variante da parte del Consiglio Comunale. Evidentemente al Comune di Matera fa piacere che le chiese rupestri sottostanti il belvedere vengano utilizzate come latrine pubbliche. Abbiamo previsto anche l’installazione di mappe tattili per i non vedenti, in linea con l’accessibilità al Parco che ci ha permesso anche di vincere un premio allo Smau. Grazie alla disponibilità di 250 mila euro con un altro progetto vogliamo mettere in sicurezza il percorso che conduce alla Madonna delle Croci per riqualificare la chiesa e gli affreschi presenti all’interno. Un altro progetto che vogliamo attuare riguarda il collegamento tra Matera e l’area di Pianelle-Parco dei Monaci attraverso l’area dismessa delle Flal per realizzare un percorso ciclo-pedonale”.
I turisti segnalano diversi furti sul belvedere, cosa suggerisce l’Ente parco per ridurre e contrastare fenomeni delinquenziali? “Noi abbiamo proposto la zona a traffico limitato con l’installazione di telecamere. E’ l’unico modo per contrastare questi episodi di micro-criminalità”.
L’architetto Nicola Ambrosecchia si è soffermato su altri particolari che riguardano il belvedere focalizzando l’attenzione sulla mancanza di servizi a favore dei turisti: “Quando i visitatori arrivano sul belvedere chiedono di utilizzare un bagno, di avere una bottiglia d’acqua, di poter gettare un rifiuto in un cestino invece di raggiungere quei bruttissimi bidoni per la spazzatura. Il progetto dei bagni pubblici che il Comune di Matera ha respinto prevedeva anche l’occultamento dei bidoni alle spalle del fabbricato, in modo da impedirne la vista ai turisti. Ma il Comune di Matera non ha apprezzato la nostra proposta. Purtroppo i finanziamenti europei erano in scadenza e quindi abbiamo assegnato comunque i lavori rinunciando per il momento all’esecuzione di quest’opera. Sul belvedere avevamo anche ipotizzato di rimuovere tutto l’asfalto, perchè un Parco non si può presentare con un’area coperta di bitume ma i finanziamenti non erano sufficienti per riqualificare tutta l’area e così la zona ciclabile partirà al di là delle sedute che saranno installate nei pressi della nuova ringhiera. Ambrosecchia ha fatto riferimento anche al polverone di polemiche sollevato per l’installazione della passerella che collega i Sassi al Parco della Murgia Materana. Già nel 1918 dopo la prima guerra mondiale quando i Governo assegnò alcuni terreni della murgia ai reduci del conflitto bellico i materani gettavano due pezzi di legno per realizzare un ponte provvisorio che consentiva il trasferimento dalle case dei Sassi ai luoghi di lavoro, visto che con il traino non si poteva raggiungere il belvedere da via San Vito. Un altro ponte era stato sistemato successivamente per consentire il transito in maniera più agevole per tutto l’arco dell’anno. L’eco-sistema del Parco della Murgia, nonostante l’inquinamento denunciato, fa registrare oggi anche la presenza di anatre e questa è sicuramente una bella notizia per il nostro patrimonio ambientale”.
Michele Capolupo
La fotogallery della conferenza stampa
Sentiero che conduce al ponte sospeso nella Gravina ;quel sentiero è chiuso dal 28 Febbraio scorso perchè il muro che lo sovrasta abbisogna di un intervento di manutenzione straordinaria e di messa in sicurezza.
La necessità che l’intervento si faccia il prima possibile è un fatto condiviso, forse non da tutti.
Da quel lontano 28 Febbraio nulla è accaduto malgrado diversi ed infruttuosi incontri.
L’assessore Casino a dire il vero si è speso molto ma inutilmente.
Ritengo che si debba convocare una riunione urgente in cui vengono stabilite le modalità dell’intervento ed i tempi del ripristino , sarebbe auspicabile che detta riunione fosse verbalizzata perchè la parole volano ma il comune o La Scaletta hanno deciso sulla fruizione di quel sentiero ed il ripristino del manufatto? Incontrammo l’ass. Casino ma, evidentemente anche egli non ha accrediti presso il circolo la scaletta ed infatti non si è mossa foglia.