La soppressione del Compartimento di Polizia Stradale regionale di Basilicata, come denunciato dal Silp-Cgil, non può essere derubricata a semplice atto amministrativo che ci priva di un presidio importante soprattutto sul piano della sicurezza stradale. Lo afferma il segretario regionale lucano di Italia dei Valori Angelo Rosella che aggiunge: ci sono strade, tra tutte la Potenza-Melfi, ma anche la Basentana, che registrano un numero purtroppo crescente di incidenti stradali e che quindi necessitano di un maggiore controllo oltre che di interventi per la prevenzione come si sta facendo con il progetto di terza corsia della Potenza-Melfi e l’installazione delle barriere che dividono le corsie sulla Basentana specie nel tratto materano. Il problema pertanto non è formale come vorrebbe far credere il Ministero dell’Interno spostando la direzione di coordinamento a Napoli quanto piuttosto – aggiunge Rosella – di potenziare la struttura di Potenza con uomini e mezzi e conservando piena autonomia. E come riferisce il Silp-Cgil non si accampino motivazioni di risparmio in quanto semplicemente raggiungere la nuova direzione della Polstrada a Napoli ha un costo e distoglie il personale lucano dalla propria ordinaria attività. Purtroppo come è accaduto già in passato con la soppressione di altre strutture ed uffici statali il fenomeno di spoliazione della nostra regione dalla presenza di centri operativi importanti continua senza che le istituzioni locali, a cominciare dalla Regione, siano in gradodi contrastarlo in difesa dell’autonomia regionale e di migliori servizi ai cittadini. Per noi come abbiamo dimostrato con la proposta di legge sulla legittima difesa che ha raccolto presso i Municipi del Paese ben 2 milioni 300 mila firme – dice ancora il segretario di IdV – i problemi della sicurezza dei cittadini sono una delle priorità e per questo ci batteremo perché il Ministero dell’Interno faccia marcia indietro. Non sfugga che di fronte ad una criminalità sempre più aggressiva la Polstrada ha un compito importante in sinergia con gli altri Corpi delle forze dell’ordine per rispondere alle nuove domande di sicurezza dei territori, in particolare quelli più esposti agli assalti di una criminalità sempre più violenta e sfrontata. Serve certamente più vigilanza delle forze dell’ordine, ma a loro vanno forniti più mezzi e più personale. Dunque l’ampliamento legislativo della tutela a cui pensiamo vuole da un lato evitare il rischio di alimentare la cultura dello “sceriffo fai da te”, cavalcata da forze politiche estremiste nei toni ma improduttive nelle soluzioni, ma dall’altro realizzare un deterrente molto più forte verso quella categoria di criminali dediti a furti e rapine nelle nostre abitazioni, che non dovranno mai più beneficiare di alcuna scappatoia giuridica che sarebbe ingiusta e beffarda.
Giu 09