“La Giunta Regionale di Basilicata ha approvato alcune importanti delibere in materia di migranti”. Lo rende noto Pietro Simonetti, responsabile del Coordinamento politiche migranti e rifugiati della Regione Basilicata.
I provvedimenti, che sono in fase di pubblicazione sul BUR, riguardano l’istituzione del Registro regionale delle Associazioni e degli Enti che si occupano di immigrazione, il Registro regionale dei mediatori culturali in ambito sociale, sanitario, lavorativo e giudiziario e l’Atto integrativo per il lavoro volontario utile dei richiedenti asilo previsti nell’intesa regionale con le Prefetture e gli Enti Locali anche sulla base delle recenti modifiche normative nazionali.
“Si tratta di misure che vanno nella direzione – aggiunge Simonetti – di rafforzare le politiche di inclusione ed accoglienza a livello regionale e, in particolare, le attività formative per gli operatori del settore che si occupano di mediazione linguistica e assistenziale. Attualmente sono occupati nel settore oltre 700 giovani lucani ai quali occorre garantire un costante sostegno professionale e l’applicazione di contratti di lavoro e le normative previdenziali. In questa prospettiva sono in preparazione da parte della Università della Basilicata appositi di corsi di alta formazione, mentre le attività formative certificate di italiano sono in capo alla Agenzia Regionale Lab. A tali corsi partecipano anche i richiedenti asilo. Lab provvederà anche alla formazione per la sicurezza sul lavoro utile, e non solo, e per la formazione professionale dei migranti.
Attualmente i migranti residenti in Basilicata sono oltre 22mila. Nel corso del 2017 hanno trovato lavoro nei settori agricolo, edile e di cura oltre 44 mila lavoratori e lavoratrici migranti in parte provenienti giornalmente dalla Calabria e dalla Puglia.
I richiedenti asilo in Basilicata sono circa 3000, dei quali 550 in seconda accoglienza Sprar e 310 minori non accompagnati , tutti ospitati in 72 Comuni e 260 strutture di accoglienza prevalentemente abitazioni e piccole strutture residenziali sul modello della accoglienza diffusa.
Questi ed altri interventi saranno integrati nell’ambito del Piano Nazionale Integrazione per i Richiedenti In fase di messa a punto anche con la partecipazione della Regione Basilicata che ha già siglato tre Intese: Sui flussi, sul lavoro utile e il protocollo attuativo Regionale di contrasto al Caporalato.”