Un viaggio emozionante a bordo della Goletta Palinuro dal lido di Policoro quello di un gruppo di ragazzi autistici organizzato con successo da Lega Navale Policoro e Ala, associazione lucana autismo che ha visto la partecipazione-adesione di Confartigianato, Cia e Forum agricoltura sociale. Ci si potrebbe chiedere come mai due realtà apparentemente così diverse come la vela, sport in cui è fondamentale la collaborazione fra i protagonisti, sia stato associato all’autismo, sindrome che per antonomasia viene associata all’isolamento sociale e per cui sembrerebbe difficile, se non impossibile la cooperazione.
Ed è stato proprio questo il punto che ha reso questo progetto interessante, ossia vedere come le vele si possono “spiegare” all’autismo e come l’autismo possa permettere di vedere, con occhi diversi, un nuovo modo di navigare fra le onde della vita.
L’utilizzo della barca a vela – sottolineano i rappresentanti della Lega Navale Italiana che già da tempo promuove l’integrazione e l’inclusione sociale attraverso lo sport della vela – offre ai ragazzi la possibilità di cimentarsi in un percorso di gruppo, lasciando poco spazio a comportamenti problematici e ripetitivi, favorendo un’esperienza pratica nuova, ricca di stimoli e altamente socializzante, in cui il confronto con l’altro, con il suo mondo, è parte dell’esperienza.
La barca a vela, quindi – sottolinea Antonella Magno – Psicologa e Terapista – sembra essere uno strumento di apprendimento e crescita che arriva a trasformare tutto il gruppo, perché è nel rapporto, che si va a creare che si fonda il processo di cambiamento. Si potrebbe quindi pensare che il limite che tocca il ragazzo nell’imparare a “navigare la barca” è lo stesso limite che l’operatore si trova ad affrontare nell’imparare a “navigare l’autismo” dove il punto di sintesi che si crea è dato dal cooperare insieme per riuscire a cavalcare l’onda, spigando le vele al vento e guidando il timone della vita.
Lo sport, e in particolare la vela, può dare molto ai giovani autistici o con altri tipi di disabilità – sono parole di Cino Ricci che in fatto di barche a vela è un simbolo – la chiave è il coinvolgimento: quando possono far qualcosa di attivo hanno una percezione nuova di se stessi. Anche perché la barca dà delle sensazioni speciali: ti trovi su questo isolotto e sei circondato dal mare, quindi devi lavorare per forza insieme agli altri che sono con te. In più, lo spirito di competizione è stimolante e spinge a tirare fuori energie nuove”.
Prima del viaggio in barca si è svolto un incontro con la partecipazione di Zaira Giuliano-Presidente ALA; Antonio Celano-Presidente LegaNavale Policoro; Antonella Magno -Psicologa; Ilaria Cerabona-Educatrice; Rudy Maranchelli (Agia-Cia-Forum Agricoltura Sociale) e Rosa Gentile (Confartigianato). Durante il convegno i ragazzi hanno raccontato le loro esperienze e sensazioni. Per noi – sostiene Rudy Marranchelli – l’evento assume una particolare rilevanza, coniugando ambiente marino e ambiente rurale possono svilupparsi una infinità di attività a favore della comunità. L’agricoltura sociale è un vero network, dove l’agricoltore mette a disposizione uno spazio aperto, nuovi ambienti relazionali, per costruire percorsi condivisi con figure professionali (psicologo, educatore, sociologo, assistente sociale ecc..), enti pubblici e associazioni attive sul territorio. Con la finalità di produrre nuovi impatti positivi sul territorio. Un’impresa agricola non va valutata solo per la capacita’ di produrre beni primari, ma anche per i numerosi impatti positivi che ha sul territorio. Non solo funzioni economiche, ma anche sociali e ambientali.
L’importanza di tale evento – aggiunge la presidente Ala Basilicata – è connessa all’eccezionale opportunità di facilitare la socializzazione e l’inclusione di queste persone attraverso le emozioni e le sensazioni che l’esperienza della vela su una nave così bella e prestigiosa possono suscitare e veicolare, unitamente alla possibilità di apprendere le nozioni base della navigazione. È risaputa e riconosciuta dal mondo medico-scientifico l’importanza di esperienze opportunamente mediate e guidate, quale vuole concretizzarsi la giornata sulla Nave Palinuro, anche per le cui ricadute che investono l’ambito riabilitativo e terapeutico per tutte le persone portatrici di handicap fisici e/o mentali. –
Rosa Gentile: “Non riesco a descrivere l’emozione quando ho visto i miei nuovi amici al timone della Nave Militare Palinuro. Grazie ALA, LegaNavale e Marina Militare per aver saputo unire ambiente marino e ambiente rurale in una grande giornata”.