“Le cause della profonda crisi in cui versa il settore agricolo materano hanno origini antiche, la crisi stessa essendo più di tipo strutturale che di tipo congiunturale. In Europa, nel 2016, le aziende agricole hanno perso in media 14 punti percentuali di reddito. Ma sono le aziende italiane quelle che perdono di più e, in particolare, quelle meridionali rappresentano, con una perdita del 30%, il fanalino di coda di questa particolare classifica”.
Lo sostiene il segretario provinciale dell’Ugl Matera, Pino Giordano.
“La questione contributiva pregressa e futura – prosegue il segretario -, i costi dei concimi, spesso non controllati, dell’energia e delle materie prime, i rapporti non sempre idilliaci col mondo del credito, sono solo alcuni degli aspetti legati alla crisi e intorno ai quali, và ad aggiungersi una situazione di disparità della gestione acque del Consorzio di Bonifica di Bradano e Metaponto per effetto del diverso costo dell’acqua che le varie aziende sono costrette a subire, oltre alla disparità di trattamento nell’accesso alle bocchette causato dalla scarsità delle stesse. Da evidenziare il punto di maggiore criticità dove vede il Consorzio fortemente deficitario nell’azione di tutela del territorio. Infatti, manca del tutto l’opera di pulizia dei canali – ricorda ancora Giordano -. Ed oggi si registra la crisi di mercato delle albicocche e delle pesche, a causa della quale come Ugl saremo vicini a sostegno degli agricoltori qualora minaccino azioni pacifiche di proteste. Il mondo agricolo è in ginocchio, versa in uno stato di profonda agitazione a causa della frutta rimasta a marcire sulle piante per gli irrisori prezzi di vendita del prodotto raccolto, che si aggira intorno la media dei 15 centesimi. Và ad aggiungersi oltre al danno, anche la beffa: il prodotto raccolto non viene più ritirato neanche dall’industria e ciò comporta vedere gli agricoltori e le loro famiglie, sul lastrico e al limite della disperazione, profondamente amareggiati per aver perso il lavoro di un anno e per essere costretti all’elemosina, mentre le politiche nazionali e regionali non danno loro alcuna assistenza. La governance lucana non è stata mai in grado di effettuare una politica di supporto economico per le fasce agricole e produttive del materano/ionico/metapontino. Le aziende agricole sono in grande difficoltà ed al cospetto di un sistema creditizio che crea ulteriori problematiche, con tempi lunghi nell’erogazione dei prestiti o con richieste di maggiori garanzie, per l’accesso al credito legale. Purtroppo gli ultimi dati in possesso consentono di affermare che anche nella nostra regione l’usuraio resta l’unico soggetto pronto a intervenire. La vera novità di quest’ultimo periodo – conclude Giordano – è che tra chi chiede una mano non ci sono più soltanto disoccupati, senza tetto, emarginati o extracomunitari, oltre impiegati, operai, professionisti, avvocati, categorie che nell’immaginario collettivo sono al riparo da problemi economici: aumentano in maniera esponenziale anche i titolari di aziende agricole e loro dipendenti, persone che si rivolgono alle diocesi per avere un aiuto, per una bolletta che non si riesce a pagare. La situazione, insomma, sta diventando davvero incandescente e l’intero sistema della solidarietà, di fronte alle pressanti richieste, rischia di andare in tilt mentre il governo lucano è totalmente disinteressato a ciò che accade”.