L’assemblea annuale di Confesercenti segna una svolta storica perché per la prima volta nel mondo delle piccole imprese il vertice di una associazione di categoria è femminile. Patrizia De Luise, con un voto all’unanimità, è stata eletta presidente della associazione dei commercianti, e dopo la grande industria (con Emma Marcegalia) e il sindacato (con Renata Polverini, Susanna Camusso e Annamaria Furlan) anche le commercianti sono dunque riuscite ad ottenere la massima rappresentanza nazionale. E’ quanto sostiene una nota di Confesercenti Potenza presente all’assemblea con una delegazione guidata dal presidente Giorgio Lamorgese e tra gli altri dal vice presidente Prospero Cassino e Antonio Vitucci della Giunta esecutiva.
De Luise arriva alla presidenza in un periodo non facile.La crisi del mercato interno ha colpito soprattutto le Pmi del commercio, che sono state letteralmente decimate. Tra il 2011 ed il 2016, ci sono state ben 267mila chiusure, in media 122 al giorno (in Basilicata la media è di 2,3 al giorno). Fa eccezione il commercio in franchising, che trova affermazione nella grande distribuzione ma anche e soprattutto tra i piccoli commercianti. Guardando al mercato del lavoro la situazione non appare migliore. Escludendo le libere professioni, dal 2007 ad oggi, imprenditori, lavoratori in proprio e collaboratori familiari sono passati da 4,3 milioni a 3,7, con una perdita secca superiore alle 600mila unità. Nello specifico – sottolinea la nota Confesercenti – abbiamo perso 81mila imprenditori in senso stretto, 78mila lavoratori in proprio con dipendenti, 336mila senza dipendenti e 108mila coadiuvanti familiari.
Per invertire la rotta Confesercenti propone al governo un patto per i salari che permetta di applicare ai futuri incrementi retributivi contrattuali la detassazione attualmente riconosciuta ai premi di produttività. Si recupererebbero così 10 miliardi di reddito disponibile.
Le prime parole della neo presidente De Luise sono ampiamente condivise dai dirigenti potentini della confederazione: “Dobbiamo tornare al centro dell’agenda perché se le nostre imprese vivono, vivono anche le città e il turismo. Dobbiamo dire no alla politica che risolve tutto stangando attività e famiglie e sostenere gli interventi che fanno crescere e riconoscono la dignità e il lavoro di tutti”. Le tasse? “Non è dallo scontrino non emesso che si può controllare l’evasione di un’azienda – ha detto in passato – ma un’impresa che si rispetti deve pagare le tasse. Sono però contraria anche a quell’altra evasione che è totale e arriva dalla contraffazione. Una realtà che abbiamo sotto gli occhi ogni giorno, ma verso la quale non viene preso nessun provvedimento”.
Per i dirigenti Confesercenti Potenza la “ricetta” tracciata dalla nuova presidente carica di impegno quanti sui territori quotidianamente si battono perché non ci sia più una saracinesca abbassata per sempre.