“Da dicembre 2015 con il cambio di dirigenza e dei vertice aziendali, sono iniziati i forti ritardi nei pagamenti, tant’è che nell’ultimo anno si é giunti a prendere una mensilità di retribuzione ogni tre lavorate. Ora, di là del fatto che la Regione Basilicata ha accumulato ritardi nell’erogazione dei trimestri, a quanto pare sono ritardi che negli ultimi anni hanno avuto la stessa cadenza, tanto da diventare una ‘normalità’. Parliamo dell’azienda autolinee Liscio: oggi soffre del fatto che con il cambio al vertice della società sono emersi dei debiti che stanno tentando di ripianare. Come? Non pagando gli stipendi e disattendendo gli accordi economici di secondo livello”.
E’ quanto denuncia il segretario regionale dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi per il quale, “sosteniamo che l’azienda Liscio con superficialità e convenienza ad uso proprio, applicando la normativa sui riposi derivante dal Regolamento Europeo 561/2006 in vigore dal 2006 ma disattesa sino al settembre del 2016, riducerebbe di fatto le buste paga di circa 200€ alla maggior parte dei suoi dipendenti. Inoltre, stia gestendo le linee ministeriali che sono commerciali private, con gli stessi autisti assunti per il trasporto pubblico locale, distraendo così risorse rivenienti dalle erogazioni della Regione per il trasporto pubblico locale. Pare che sia vietata questa gestione associata. Il capitolato di appalto pone degli obblighi alle aziende gestori del Tpl, pena la decadenza dell’affidamento: infatti, le aziende aderenti al Consorzio lucano hanno l’obbligo di possedere dei requisiti, tra cui la capacità economica che l’azienda Liscio pare non averne più. Le circa 140 famiglie dei dipendenti sono stremate, tant’è che tra loro gira un nervosismo che potrebbe portare a gesti sconsiderati e anche di ciò abbiamo interessato il Prefetto, la commissione di garanzia, l’Ispettorato del lavoro. Per l’Ugl, l’unica alternativa per la Liscio potrebbe essere di intervenire aumentando il capitale della società al fine di riportare tutti i dipendenti in parità con gli stipendi come le altre aziende aderenti al Co.Tra.B. Se così non fosse – conclude il segretario, Tancredi – non resta alla Dirigenza che ammettere il fallimento e la non possibilità di proseguire con la gestione dei servizi. I mancati pagamenti degli stipendi, stanno mettendo a dura prova i dipendenti e utenti, dove la serenità per tutti viene meno e il rendimento sul lavoro ne risente. Come Ugl, invitiamo la Prefettura di Potenza a non sottovalutare la problematica: ciò oltre a poter essere causa per legittimo e giustificato blocco delle attività legate al trasporto pubblico urbano ed extra urbano in Basilicata, l’appello è che si risolva ad oras il problema economico, sintomatico di una sofferenza del settore che sconta diversi problemi imputabili non esclusivamente all’azienda Liscio ma anche agli Enti competenti per la ritardata e puntuale erogazione oltre che alla mancata vigilanza”.