Gianni Leggieri, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle: “Continua a piovere sulla Sanità lucana”. Di seguito la nota integrale.
Continuano ad arrivare notizie allarmanti sullo stato di salute della sanità lucana. Gli effetti del riordino ospedaliero, già si fanno sentire pesantemente e ancora il piano elaborato dalla Regione deve andare a regime.
I cittadini, nonostante le rassicurazioni di chi vorrebbe narcotizzare ogni forma di dissenso e di protesta, stanno iniziando a toccare con mano la realtà e a vivere sulla propria pelle i disagi di una cattiva politica sanitaria.
Attenti solo alla riduzione dei servizi per contenere la spesa, senza fare alcuna analisi della spesa sanitaria nella nostra Regione, degli sprechi, della incidenza della mala politica sulla spesa generale, la mannaia della Regione Basilicata si è abbattuta e continua a colpire i cittadini.
Le denunce però aumentano e il quadro che ne viene fuori è desolante. I Presidi Ospedalieri di Melfi, Chiaromonte, Villa d’Agri ormai sono in emergenza totale. La mancanza di personale, da un lato, e il taglio dei servizi, dall’altro, sono ormai sotto gli occhi di tutti.
La politica dei tagli indiscriminati con il trasferimento a Potenza di tutti i servizi metta a rischio anche il funzionamento dell’Ospedale San Carlo, sempre più in difficoltà per l’aumento dei numeri delle prestazioni da erogare a fronte di un mancato incremento del personale.
Altra nota dolente, il personale. Non si capisce come sia possibile infatti portare avanti una politica di questo tipo che porta ad accentrare tutti i servizi, senza una aumento della forza lavoro per garantire un servizio competitivo e di qualità.
Mancano gli infermieri, mancano gli anestesisti, mancano i medici, manca insomma la forza lavoro. Eppure, proprio con riferimento al problema degli infermieri, vi sono graduatorie bloccate che se utilizzate potrebbero immediatamente portare nuova linfa agli ospedali lucani. Peccato che si preferisce tenere bloccate quelle graduatorie per consumare altre risorse pubbliche con un nuovi bandi e nuovi concorsi.
Una politica sanitaria assurda che non capiremo mai, soprattutto perché il buon senso sembra non essere contemplato dalle riforme messe in atto in questi anni.