Gambardella e Amatulli denunciano il rischio avvitamento senza un cambio di passo nel metodo di lavoro: “Dimostriamo che il Sud ha capacità progettuale e competenze diffuse per governare grandi sfide”. Di seguito la nota integrale.
“No al partito dei disfattisti e dei rancorosi, ma su Matera 2019 serve un colpo di reni”. Nella nuova Cisl targata Gambardella il dossier Matera 2019 è nello scaffale delle priorità. E in preparazione di un’iniziativa specifica per il prossimo autunno – per il momento top secret – Enrico Gambardella e Giuseppe Amatulli, rispettivamente segretario generale e segretario generale aggiunto della Cisl Basilicata, invitano istituzioni, società civile e parti sociali a fare quadrato “per non disperdere una straordinaria opportunità di crescita per la Basilicata e il Mezzogiorno”. “È innegabile che ci siano dei ritardi nel programma degli investimenti – osservano Gambardella e Amatulli – ma sarebbe letale prestare il fianco alla strategia di delegittimazione messa in atto da soggetti che remano contro per malcelati interessi di bottega. In questa fase delicata occorre esercitare il massimo della coesione e raccogliere tutte le forze in campo per dare slancioal progetto di capitale europea della cultura, mettendo da parte dissidi e personalismi e recuperando lo spirito civico che ha permesso a Matera di battere la concorrenza di altre importanti e più allenate realtà territoriali”.
La Cisl lancia l’idea di una conferenza di servizi permanente per recuperare il tempo perduto. “Dopo due anni e mezzo di sterili discussioni e contrasti il rischio di un pericoloso avvitamento è reale”, mettono in guardia Gambardella e Amatulli. “Ecco perché serve un cambio di passo sostanziale nel metodo di lavoro. La Cisl propone una governance multilaterale degli interventi programmati – spiegano – per stabilire con chiarezza chi fa cosa, in quanto tempo e con quali risorse, slegando i lacci burocratici che hanno impedito finora al progetto di decollare. La sfida è dimostrare agli scettici e ai critici per partito preso che il Sud ha capacità progettuale e competenze diffuse per governare grandi sfide come questa. Su Matera 2019 – avvertono i due dirigenti sindacali – la classe dirigente lucana si gioca tutta la propria credibilità”. E sulla recente visita a Matera del premier Gentiloni si fanno portavoce di un’insoddisfazione generale: “È positivo che si ritorni a parlaredi Mezzogiorno dopo anni di oblio – osservano – ma al momento i fatti non corrispondono alle aspettative e rafforzano l’idea di una marginalità culturale e politica della nostra regione che, senza opere di raccordo, rischia di essere completamente tagliata fuori dalle grandi infrastrutture di mobilità nazionale, come la ferrovia ad alta capacità Napoli-Bari”.
“Cgil Cisl Uil in tempi non sospetti – ricordano Gambardella e Amatulli – hanno lanciato una proposta articolata per superare le criticità legate alla governance del progetto attraverso la costituzione di un organismo ad hoc, composto da competenze qualificate e aperto alla partecipazione delle parti sociali e delle associazioni culturali, in grado di intervenire con efficacia, tempestività e trasparenza, con particolare attenzione al tema della mobilità e delle infrastrutture, vero tallone di Achille che rischia di spostare il baricentro di Matera 2019 verso la Puglia. È di tutta evidenza – concludono Gambardella e Amatulli – che non tutto potrà essere realizzato e consegnato alla comunità entro la data fatidica del 2019, si pensi al collegamento Matera-Ferrandina, nella consapevolezza che l’appuntamento rappresenza non un punto di arrivo ma la tappa intermedia di un più generale e ambizioso progetto di sviluppo del territorio che abbia in Matera 2019 l’occasione perinfrastrutturare e integrare i territori, far crescere i settore produttivi che orbitano intorno al turismo e valorizzare il capitale umano della nostra regione”.