Riprendono a Matera da domenica 24 giugno prossimo gli appuntamenti de “La Spesa in Campagna” promossi dalla Cia per favorire specie tra i turisti l’incontro tra città e campagna, attraverso la valorizzazione dei territori rurali a partire dai prodotti alimentari di qualità.
Si tratta – sottolinea una nota della Cia – di un progetto molto importante già avviato sperimentalmente in Basilicata da qualche anno con l’adesione di una trentina di aziende, in gran parte agrituristiche e sul quale puntiamo con la massima decisione. Al momento la spesa in campagna non ha certo i numeri della grande distribuzione, né dei negozi e dei mercati. Crediamo, però, che se si porta avanti un’iniziativa seria e responsabile, questo tipo di vendita diretta può arrivare a coprire il 4-5 per cento dell’intero mercato regionale.
Insieme ai mercatini agricoli cittadini andare in campagna a fare acquisti permette, d’altra parte, risparmi significativi per i consumatori. Se, ad esempio, si spendono 100 euro di prodotti alimentari, c’e un taglio netto di 30 euro rispetto alla tradizionale catena distributiva. La vendita in azienda agricola – rileva ancora la Cia- è un chiaro esempio di una filiera cortissima, direttamente dal produttore al consumatore, che porta vantaggi reciproci per ambedue le parti. Un’iniziativa estremamente valida per integrare in modo adeguato il reddito delle piccole e medie aziende, specialmente quelle che si trovano in zone montane, collinari e periurbane. Nello stesso tempo per i cittadini rappresenta un’occasione ideale per acquistare un prodotto di qualità a costi contenuti.
Ripetere a Matera la vetrina di vendita delle produzioni ortofrutticole inoltre – sottolinea Paolo Carbone della Cia – ha un significato particolare per l’attuale fase di grave crisi di mercato dell’ortofrutta del Metapontino. I nostri produttori non riescono a “spuntare” prezzi adeguati. Inoltre, per la Cia lucana l’impegno successivo a Capitale Europea della Cultura 2019 è quello di Capitale della Dieta Mediterranea . Sono pertanto necessarie iniziative di promozione della vendita diretta dei prodotti dell’azienda agricola, promozione delle “strade enogastronomiche” collegate ai prodotti tipici ed ai vini di qualità, valorizzazione turistica attraverso le tipicità agroalimentari, i Musei del cibo e della tradizione contadina, una ristorazione che si richiama alle ricette e prodotti locali, anche nelle mense pubbliche, l’ospitalità turistica alberghiera che valorizza le tradizioni alimentari.