La quarta Commissione presieduta la Luigi Bradascio ha espresso parere favorevole a maggioranza su due provvedimenti della Giunta, che riguardano il “Piano regionale per il diritto allo studio – anno scolastico 2016/2017” e gli “Interventi di sostegno al funzionamento delle scuole dell’infanzia paritarie per l’anno scolastico 2015/2016. Criteri e modalità”. Favorevoli ai provvedimenti il presidente Bradascio e i consiglieri Miranda Castelgrande, Polese e Spada; contrari Rosa e Napoli.
Il Piano per il diritto allo studio, che passa ora all’esame dell’Aula per la definitiva approvazione, prevede uno stanziamento complessivo di 3 milioni e 235 mila euro (2,235 milioni sull’esercizio finanziario 2017 e 1 milione sull’esercizio finanziario 2018), con una contrazione di circa un milione di euro rispetto ai fondi stanziati per l’anno scolastico 2015/2016 (4 milioni e 330 mila euro). I fondi sono destinati ai Comuni e alle scuole per i servizi di mensa e trasporto, per la convittualità degli studenti e per i centri rurali di raccolta. Previsti inoltre finanziamenti per far fronte a situazioni impreviste ed eccezionali (sostegno a progetti di ristrutturazione legati ai servizi di mensa e trasporto, acquisto di arredi e sussidi didattici, interventi integrativi per favorire l’inserimento di alunni disabili o che si trovano in particolari situazioni di disagio economico).
Il provvedimento su criteri e modalità per la concessione di contributi alle scuole dell’infanzia paritarie per l’anno scolastico 2015/2016. Stanziati 600 mila euro, che saranno assegnati alle scuole paritarie in possesso dei requisiti richiesti (corrispondenza agli ordinamenti generali dell’istruzione, coerenza con la domanda formativa delle famiglie, livelli di qualità ed efficacia individuati dalla legge). Gli obiettivi della Regione sono quelli di favorire e sostenere l’inserimento, anche nelle scuole paritarie, dei bambini diversamente abili, supportare e agevolare le scuole paritarie nell’erogazione di ogni tipo di servizio connesso alla gestione, in particolare nei Comuni dove non esista alcuna scuola dell’infanzia statale o comunale, e favorire l’assunzione di personale.
Prima del voto in Commissione si è sviluppato un breve dibattito. “Non possiamo esprimere un parere compiuto perché non sappiamo se con i tagli si riesce a garantire il diritto all’istruzione”, ha detto il consigliere Romaniello annunciando la scelta di non partecipare al voto. “Comunque – ha aggiunto – il taglio ai finanziamenti comporterà certamente difficoltà per l’attuazione del diritto allo studio, sarebbe stato giusto audire l’Anci per capire la condizione dei Comuni”. Per Napoli “bisogna fare chiarezza e capire se il diritto allo studio è una priorità per la classe dirigente, ma se così fosse non ci sarebbero questi tagli. La povertà crescente comporta e accentua la dispersione scolastica, bisogna garantire il diritto allo studio ai bambini, ma servono le risorse”. Considerazioni condivise anche da Rosa, che ha sottolineato come “il Piano riguarda l’anno scolastico appena concluso ed i Comuni hanno già anticipato i fondi, mentre la Regione posticipa una parte della spesa al 2018, chiedendo quindi di autofinanziarsi con i fondi dei Comuni. Questa non è programmazione, non si capisce quali certezze certezza diamo ai Comuni in questo modo”. Spada ha invece annunciato il voto favorevole “per sollecitare, fermo restando le osservazioni della Commissione, l’amministrazione a darsi delle priorità, e il diritto allo studio è una di queste”.
Alla riunione della Commissione, oltre al presidente Bradascio (Pp), hanno partecipato i consiglieri Miranda Castelgrande, Polese e Spada (Pd), Pace e Romaniello (Gm), Napoli (Pdl-Fi) e Rosa (Lb-Fdi).