La seduta odierna del consiglio comunale, la prima dopo il varo della nuova giunta comunale, si è aperta con due passaggi di prammatica: il subentro di Giuliano Paterino alla carica di consigliere comunale, come previsto dall’art.65 comma 2 del Decreto legislativo 267/2000, al posto dell’ex consigliere Nicola Trombetta, nominato assessore e la surroga del consigliere Michele Paterino dopo le dimissioni del consigliere Saverio Vizziello.
Ampio spazio ha poi avuto il dibattito seguito alle dichiarazioni del sindaco Raffaello de Ruggieri che ha illustrato le ragioni che hanno portato al varo del “governo di unità municipale”.
Al dibattito hanno preso parte i consiglieri Adduce, Materdomini, Scarola, Morelli, Bianco, L’Episcopia, Lamacchia, Cotugno. Prima uscita tra gli scranni del consiglio comunale per i nuovi assessori Violetto, Trombetta e Liantonio, assente invece Adriana Poli Bortone, per motivi personale. In tutti gli interventi ci si è soffermati, con toni critici o di sostegno alla maggioranza, sulla composizione della nuova giunta comunale e sui nuovi assetti all’interno dell’assemblea consiliare. Qualche momento di tensione in avvio di seduta per la presenza di alcuni esponenti di Sinistra Italiana, che hanno duramente contestato la formazione del Governissimo. I Vigili urbani sono stati costretti a fare uscire dall’aula il cittadino Pippo Chietera, che ha duramente contestato quello che viene riconosciuto come il più classico degli inciuci tra forze politiche e civiche di maggioranza e di opposizione.
In apertura della seduta il sindaco aveva esordito, salutando i due nuovi consiglieri comunali e aggiungendo: “L’atmosfera di questi giorni, in città, è arroventata sotto diversi profili: Il primo riguarda il tema politico in cui si parla di inciucio e di spartizione di potere. Il secondo riguarda la disarmata posizione di qualcuno che ha posto la propria rappresentanza nel governo della città. La terza, infine – ha proseguito il sindaco – vede questa scelta come momento di particolare novità. In questo ultimo caso, non c’è stata spartizione di potere ma, al contrario, una perdita. Il nostro gruppo iniziale registrava già una dimensione di maggioranza. Se ho voluto allargarla, l’ho fatto pur nella consapevolezza di perdere posizioni di potere, ma darne di più alla città. La scelta che è sembrata suicida a qualcuno, non ha potuto compensare le aspettative di tutti i gruppi consiliari perché, forse, noi tutti non abbiamo ancora compreso il valore simbolico che la nostra città ha in Italia. Non si tratta di retorica, ma di un dato di fatto – ha proseguito il sindaco – Il 6 luglio, infatti, sarà a Matera il ministro delle Infrastrutture Graziano Delrio che si confronterà con il nuovo governo della città. In quell’occasione metteremo sul tavolo le cambiali non ancora onorate dal Governo e che riguardano l’accessibilità alla città.
Il 17 luglio a Matera, poi, verrà il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella che ridisegnerà missioni, progetti e programmi, in nome alla nostra forza rappresentativa.
Polemiche e contrasti non possono bloccare questo percorso.
Ho dovuto fare una scelta difficile – ha aggiunto descrivendo il percorso che ha portato alla scelta della nuova giunta – non per fare un’ammucchiata, ma perché dobbiamo traghettare l’energia di questa città in prospettiva.
Nelle scelte effettuate non ci sono state vendette né tranelli. E’ stato necessario recuperare nei limiti del possibile una unità politica che desse più forza all’azione, al progetto, alla missione di questa città”.
Il sindaco ha poi letto la lettera che ha inviato ai tre assessori a cui è stato revocato il mandato (Valeriano Delicio, Antonella Prete, Francesca Cangelli) : “Le esigenze della politica sono spesso spietate e non ammettono mediazioni. La durezza della regola diviene più rigida in presenza dei dati numerici che prevalgono molte volte su quelli valutativi. In questo quadro difficile si è consumata la mia scelta che ha portato alla formazione del nuovo esecutivo comunale. Dopo due anni di lavoro ho dovuto privarmi della tua preziosa collaborazione e della tua presenza politica. Sento, quindi, l’obbligo personale di ringraziarti per la passione e la competenza che hai impresso alla tua missione assessorile. Non considerare la mia decisione, uno sgarbo o peggio una penalità. Ho dovuto soltanto operare con tormento una scelta sulla base di insuperabili e diversificate posizioni politiche. Spero che passato questo aspro momento, troveremo i tempi e i modi per riproporre sotto altra veste la fecondità politica del comune impegno per la nostra città”.
Il sindaco ha poi proseguito, illustrando le singole deleghe degli assessori e concludendo in chiusura di seduta: “Voglio ricordare che l’incrinazione della maggioranza è stata causata dalla nomina dell’assessore Eustachio Quintano a vicesindaco, con le dimissioni di Marilena Antonicelli. Per quanto riguarda la posizione dei Socialisti, sottolineata nell’intervento del consigliere Lamacchia, la rispetto e ne sono addolorato ma, come ho sottolineato, non ho la capacità taumaturgica di fare la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Quanto alla questione politica sollevata – ha concluso il sindaco – la scommessa sta tutta qui: come si governa senza una ampia opposizione? Rispettando la legalità degli atti, ponendo il senso della morale e dell’etica politica e trovando in anticipo, dialettica di verifica e confronto con tutti i consiglieri comunali”.
Giu 30