La Mostra fotografica di Henri Cartier Bresson con gli scatti realizzati durante la sua permanenza a Matera e provincia, è il tema centrale della manifestazione culturale che si tiene nella città scaligera. Si tratta di un evento inedito. Significative le presenze all’inaugurazione del presidente dell’Ente fiera di Venezia, del presidente della Provincia di Matera, Carmine Nigro, dell’assessore alla Cultura, Giuseppe Digilio. Il ministro dei Beni Culturali, Sandro Bondi, ha annunciato a breve una visita presso lo stand materano.
Il presidente Nigro ha sottolineato “l’unicità e la straordinarietà della mostra fotografica di Henri Cartier Bresson che per la prima volta viene presentata in Italia in un contesto fieristico internazionale. Il "maestro" ha attirato molte attenzioni non solo per i soggetti e i paesaggi ritratti che rappresentano il nostro territorio, ma perchè egli rimane ancora uno dei grandi artisti della fotografia a livello mondiale. La Provincia di Matera e il suo territorio – ha continuato Nigro – si impone all’attenzione dei visitatori proprio perchè a proporre queste immagini è un grande come Henri Cartier Bresson che per molto tempo è stato dimenticato e che faremmo bene a valorizzare perchè il suo tramite può essere utilissimo alla crescita culturale e turistica di un centro come Tricarico che ha la fortuna di possedere questo patrimonio fotografico. Se poi avremo l’acutezza di portare questa mostra in giro per l’Italia, in Francia ed in altre realtà europee potremmo ricavare ulteriore attenzione che a noi serve – ha concluso – per far conoscere le tante specificità del territorio turistico-culturale.”
Per l’assessore Digilio “quella di Bresson é una fotografia reale dello sviluppo socio-culturale della nostra terra attraverso gli scatti si legge la storia di un popolo che con forza e ragione supera la condizione di arretratezza in cui è stato relegato per quello che la storia ha riservato alla provincia di Matera per trasformarsi in un popolo laborioso che fa della condizione di miseria il punto di forza per ripartire con lo slancio e l’orgoglio dell’"essere lucano" verso orizzonti che oggi possiamo tranquillamente definire più rosei, grazie – ha concluso – anche a una cultura di sviluppo delle politiche socio-economico culturali”.
Nov 27