Ci saranno oltre duecento agricoltori lucani a Roma mercoledì 5 luglio, dalle 9,30, in Piazza Montecitorio davanti al Parlamento dove è in corso la discussione per la ratifica del Trattato #stopCETA. Un’iniziativa organizzata da Coldiretti per fermare il trattato di libero scambio con il Canada che per la prima volta nella storia dell’Unione accorda a livello internazionale esplicitamente il via libera alle imitazioni dei prodotti italiani più tipici che saranno smascherati nell’occasione ma che spalanca anche le porte all’invasione di grano duro e a ingenti quantitativi di carne a dazio zero. “In pericolo non ci sono solo la produzione di grano e la vita di circa trentamila aziende agricole che lo coltivano – ha sottolineato il presidente di Coldiretti Basilicata, Piergiorgio Quarto – ma anche un territorio di circa 200 mila ettari a rischio desertificazione e gli alti livelli qualitativi per i consumatori garantiti dalla produzione Made in Italy; un grande regalo alle grandi lobby industriali che nell’alimentare puntano all’omologazione e al livellamento verso il basso della qualità”. Nei trattati – evidenzia Coldiretti Basilicata – va riservata all’agroalimentare una specificità che tuteli la distintività della produzione e possa garantire la tutela della salute, la protezione dell’ambiente e della libertà di scelta dei consumatori. Da qui la necessità di alzare il livello di attenzione da parte delle Istituzioni e di accelerare sul percorso di ratifica ed entrata in vigore dell’etichettatura di origine obbligatoria per il grano usato per produrre la pasta. “Lo schema di decreto, frutto della battaglia del grano lanciata da Coldiretti e condiviso dai Ministri delle Politiche agricole Maurizio Martina e dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, è stato inviato alla Commissione Europea a Bruxelles. L’obiettivo comune deve essere – ha evidenziato il direttore di Coldiretti Basilicata, Francesco Manzari – quello di lavorare per una veloce approvazione poiché solo in questo modo sarà possibile smascherare l’inganno del prodotto estero spacciato per italiano in una situazione in cui un pacco di pasta su tre contiene grano straniero senza che i consumatori possano saperlo, valorizzando il prodotto nazionale e invertendo la tendenza già a partire dalla prossima campagna di semina”. L’iniziativa di Roma è frutto di un’inedita e importante alleanza di Coldiretti con altre organizzazioni (Cgil, Arci, Adusbef, Movimento Consumatori, Legambiente, Greenpeace, Slow Food International, Federconsumatori, Acli Terra e Fair Watch) che si sono date appuntamento in Piazza Montecitorio dove sono attesi rappresentanti delle istituzioni, della politica e della società civile. Per l’occasione sarà divulgato il dossier di Coldiretti sull’impatto del trattato sull’agroalimentare italiano ed esposto per la prima volta il “pacco” con le imitazioni delle specialità nazionali più prestigiose, dai formaggi ai salumi, realizzate in Canada che sarà legittimato a produrre e vendere ai consumatori di tutto il mondo con la ratifica de trattato. Alla manifestazione sarà presente il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo.
Lug 03