L’assemblea ordinaria dei soci della cooperativa Auxilium, il 3 luglio a Metaponto, prima della lettura e dell’approvazione del bilancio, ha voluto celebrare la Giornata internazionale delle cooperative, che quest’anno era dedicata alla loro forza di inclusione. All’assemblea erano presenti oltre 400 soci (che portavano le deleghe dei restanti settecento rimasti al lavoro nelle tante strutture dove opera la cooperativa in tutta Italia), il consiglio di amministrazione e tre ospiti illustri: Rosario Altieri, presidente di AGCI (Associazione generale delle cooperative italiane), Padre Enzo Fortunato, direttore della Sala Stampa del Sacro Convento di Assisi, e Marco Tarquinio, direttore del quotidiano Avvenire. Ancora forte l’emozione per il successo della Festa di Avvenire, promossa nei giorni scorsi a Matera da Auxilium: “L’impegno per questa straordinaria settimana di cultura e dibattiti è totalmente dentro la nostra mission – ha spiegato Angelo Chiorazzo, fondatore Auxilium – la cooperazione deve valorizzare i territori dove opera, restituire ciò che produce alle nostre comunità, in termini di crescita culturale, sociale, umana”.
Pietro Chiorazzo, presidente di Auxilium, nell’aprire la giornata, ha spiegato che la cooperativa ha chiuso il bilancio in crescita, come gli scorsi anni, nonostante i taglie al welfare e la situazione economica generale del Paese, che stenta a riprendersi dalla crisi: “Tutte le voci segnano una crescita costante: sono cresciuti i lavoratori, i soci lavoratori e il fatturato. Oggi siamo tra le prime dieci cooperative sociali in Italia”.
“Per la trasparenza in ogni attività e in ogni azione al suo interno, Auxilium è al primo posto in Italia” ha commentato Altieri. E ha aggiunto: “Io ringrazio Auxilium perché mi dà modo di spiegare alla gente cos’è la vera cooperazione”,
“Quello di Auxilium e di Avvenire è un cammino insieme – ha detto Tarquinio – perché entrambi siamo appassionati del nostro Paese e della nostra gente”. Ha poi aggiunto: “Papa Francesco ha detto che il movimento cooperativo può pensare un nuovo modo di vivere il welfare, nel tempo della ritirata dello Stato dal welfare. La cura torni ad avere quella considerazione sociale per la quale è stata il motore di crescita del Paese e non solo un accessorio”. Padre Enzo Fortunato ha lasciato all’assemblea un compito: “Io, parafrasando quello che il Crocefisso di San Damiano disse a Francesco vi dico: va Auxilium e ripara la mia società. Riparate con i vostri gesti la società che ha bisogno ogni giorno di essere riparata. Sentitevi protagonisti della casa che è il nostro Paese”.
Lug 03