La scuola dell’infanzia di Piazza degli Olmi non sarà più attiva dal prossimo anno scolastico e gli alunni saranno trasferiti nei locali della scuola primaria di via Fermi. Di seguito la nota inviata alla nostra redazione dai genitori della scuola interessata dallo sgombero.
Per chi suona la campanella?
Il diritto dei bambini e delle bambine alla scuola dell’infanzia
Sì è concluso da poco l’anno scolastico, chi potrà si godrà le vacanze, l’unica certezza la campanella di settembre….ma non per tutti sarà così.
I bambini dell’infanzia di piazza degli Olmi, non hanno più una sede.
Era già nell’aria, un trasferimento coatto della scuola nei locali della primaria di via Fermi.
Comunicazione non ufficiale, avvenuta dopo le iscrizioni, a cui sono seguite solo voci di corridoio, notizie non confermate e confuse.
Oggi, 3 luglio, le famiglie interessate sono state convocate dalla dirigente dell’ex 2 circolo, che li ha informati degli esiti di una riunione avvenuta in Comune tra dirigenti dei plessi coinvolti, ufficio tecnico e ufficio scuole.
La questione è complessa, sono tre infatti i comprensivi coinvolti in una serie di spostamenti a cascata partiti tutti da un esubero di accoglimento delle domande di iscrizione.
Da questo riunione si evince che circa 80 bambini della scuola dell’infanzia, nella fascia d’età 3-5 anni debbano spostarsi in via Fermi trovando una sistemazione provvisoria e precaria che non consente loro di avere spazi necessari per un percorso armonioso e sereno.
Altra questione annosa, i bagni insufficienti per il numero dei bambini e la loro posizione lontano dalle aule.
In questi mesi, alcuni genitori hanno provato ad avere colloqui con l’amministrazione comunale per avere notizie e trovare soluzioni adeguate.
Hanno inoltre presentato una proposta di adeguamento degli spazi che tenesse conto appunto delle esigenze didattiche dell’infanzia.
Di contro, hanno ricevuto informazioni ancora più confuse: responsabilità che rimbalzano da un ufficio all’altro, con l’aggravante di un atteggiamento arrogante e supponente, che non dovrebbe far parte di una sana comunicazione tra la comunità e l’amministrazione comunale.
I motivi di questa approssimazione: non ci sono soldi!
È mai possibile che il futuro dei nostri bambini venga deciso a tavolino, tenendo conto solo di meri interessi economici e personalismi dei dirigenti scolastici?
I bambini e le bambine non sono tutti uguali?