Con l’Ottavario si sono conclusi a Matera nella serata di domenica 9 luglio i festeggiamenti in onore di Maria Santissima della Bruna. Dopo la celebrazione della Santa Messa in Cattedrale officiata dall’Arcivescovo della Diocesi di Matera-Irsina Monsignor Pino Caiazzo il clero, i componenti dell’Associazione Maria Santissima della Bruna, della Confraternita della Bruna, le autorità e i Cavalieri in costume hanno accompagnato a piedi in processione una riproduzione in copia dell’immagine che rappresenta la Madonna della Bruna per le principali strade del centro storico: via Beccherie, piazza Vittorio Veneto, via San Biagio, via Stigliani, via XX Settembre, piazza Vittorio Veneto con una sosta per una breve omelia del vescovo Monsignor Salvatore Ligorio, via del Corso, piazza San Francesco, piazza del Sedile, via Duomo e ritorno della statua in Cattedrale. I fuochi pirotecnici a Murgia Timone, quelli rinviati il 2 luglio a causa di un vento beffardo che ha costretto la ditta di Rieti a bloccare nel giro di pochi minuti lo spettaco, hanno salutato las628^ edizione delle celebrazioni in onore della Madonna della Bruna, patrona della città di Matera.
Di seguito alcune note storiche su questa “appendice” della festa della Bruna e
Un riflesso della festa della Madonna della Bruna è presente nella celebrazione dell’ottava, che conclude un ciclo religioso apertosi con la novena dedicata alla Madonna ed esauritosi con la messa solenne di questa giornata.
La celebrazione dell’Ottava fino a dieci anni fa si svolgeva nella Cattedrale, ora impraticabile per gli indispensabili lavori richiesti per attuare il consolidamento dell’edificio, e rappresenta un’ulteriore testimonianza della devozione filiale verso la patrona della città. Un suo preciso riferimento si coglie nelle Memorie storiche religiose e profane di Matera, pubblicate dal dotto sacerdote Francesco Paolo Volpe a Napoli nel 1818. L’opera riveste un importante valore culturale per la sua notevole mole di documenti ed eventi che si riferiscono allo sviluppo della storia della città, che per la prima volta è riportata in un pubblicazione ampia ed organica.
L’ottava si conclude con una santa messa solenne in onore dell’effigie della Madonna della Bruna, diversa da quella contenuta nella grandiosa teca lignea e riposta in una navata della Cattedrale contigua alla cappella del Presepe. L’altra non è esposta al culto, trovandosi, in maniera stabile, in un deposito della Cattedrale attiguo al cortile delle campane. Solo in occasione della festa patronale si riscontra una sua pubblica uscita con l’esposizione nella chiesa di San Giuseppe, sul carro trionfale e successivamente in Cattedrale per la suddetta celebrazione. La stessa effigie, nel passato, fu frequentemente venerata per impetrare una protezione contro i pericoli delle calamità naturali, terremoti e nubifragi, così pure fu invocata durante i periodi di siccità per ottenere la pioggia. Per quest’ ultimo motivo, fu portata in processione, per le vie della città, accompagnata dai fedeli che cantavano le litanie in dialetto materano.
Alla fine della messa, la Madonna si trasferisce dalla Cattedrale alla chiesa di San Giuseppe e da qui riallocata nella sua consueta sistemazione. Durante il breve tragitto non manca lo scoppio di batterie e l’ accensione fuochi d’artificio, uno spettacolo fragoroso che conferisce alla cerimonia una maggiore solennità e conferma, nel contempo, l’appartenenza del popolo alla Madonna.
La fotogallery dell’Ottavario (foto www.SassiLive.it)