Riceviamo e pubblichiamo la nota del sindaco di Montescaglioso Vincenzo Zito in cui sottolinea le criticità del territorio a seguito della frana che ha colpito l’area montese nel dicembre 2013. Di seguito la nota integrale.
A due mesi esatti dalla missiva indirizzata al Presidente del Consiglio dei Ministri On. Paolo Gentiloni, al Presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella ed al Vice Ministro dell’Interno Filippo Bubbico per evidenziare le criticità e lo stato in cui versa il territorio montese a seguito dell’evento franoso del dicembre 2013, ad oggi al danno di non aver ricevuto nessuna risposta e rassicurazione da parte del Governo si aggiunge la beffa perpetrata dalla Regione Basilicata che, ancora un volta dimentica, mortifica ed umilia la nostra comunità. Con Deliberazione di Giunta Regionale n° 665 del 30 giugno 2017, infatti, sono state approvate le modalità tecniche per la presentazione delle domande di contributo per i titolari di attività economiche e produttive danneggiate dagli eventi calamitosi del 7 e 8 ottobre e 1 e 3 dicembre 2013.
Che fine ha fatto la frana di Montescaglioso? Nell’ oggetto si parla genericamente senza più menzionare, così come sempre avvenuto finora in tutti i provvedimenti nazionali e regionali, la frana di Montescaglioso che, vista la portata, era a ragion veduta menzionata in aggiunta alle alluvioni del 2013.
La variazione dell’oggetto non è una semplice dimenticanza o qualcosa di superfluo ma, andando ad analizzare nei dettagli la delibera, si evince che tutti gli eventi calamitosi regionali sono equiparati. Non è certo una questione di campanilismo, purtroppo invece la reale constatazione che la visione dell’organo di governo regionale non si basa su criteri oggettivi desumibili dai territori, ma da valutazioni soggettive rispetto al governo locale dei territori.
Non si spiega diversamente, se i provvedimenti nazionali evidenziano con specifiche menzioni il nostro evento franoso, che ricordiamo è stato definito dagli addetti ai lavori come una “delle frane più grandi d’Europa”, e poi la Regione dimentica l’indicazione nell’oggetto dell’atto amministrativo.
Ricordiamo che un territorio di oltre 70ha si è mosso verso valle coinvolgendo abitazioni, opifici, ed opere stradali oltre l’accesso più importante alla Città. Come dettagliato nella precedente lettera, nei momenti successivi all’evento le istituzioni sovracomunali hanno stanziato un finanziamento di circa € 4.700.000,00 (di cui solo € 1.000.000,00 da fondi regionali) per le operazioni emergenziali che conclusesi hanno lasciato una risorsa di circa € 2.600.000,00, del tutto insufficiente per la definitiva messa in sicurezza dell’intero versante franoso che, per estensione, coinvolgerebbe oltre 6.000 residenti.
Questo vizio di forma della delibera regionale, è solo “l’antipasto” di quello che è poi il contenuto della stessa. Infatti, i criteri stabiliti non consentono alle attività economiche e produttive, insistenti nell’area di frana e completamente inagibili, di poter accedere al ristoro previsto, tenuto conto che, a differenza del precedente avviso sulle unità abitative, non è stata prevista la delocalizzazione.
Un’autentica beffa se consideriamo che le attività produttive presenti nell’area di frana, hanno perso tutto: fabbricati ed attrezzature ivi allocate.
Si sono chiesti gli organi regionali come faranno questi imprenditori a rimettere in piedi l’attività, senza il legittimo ristoro così come avviene in ogni stato di diritto? Perché coloro ai quali spetta la priorità si trovano fuori?
L’Amministrazione Comunale di Montescaglioso ha manifestato questa grave disparità di trattamento in tutte le sedi nei mesi scorsi e, a riguardo, tutti hanno dichiarato l’intenzione di interventi risolutori, anche alla luce del fatto che con la delocalizzazione non si chiedevano risorse economiche aggiuntive.
Solamente a gennaio, presso la sede della Direzione Generale della Presidenza della Giunta Regionale, si è riunito un importante tavolo tecnico-istituzionale che ha garantito delle celeri risoluzioni alla presenza del Direttore Generale Vito Marsico, del Sindaco Vincenzo Zito, del Commissario Straordinario al Dissesto Idrogeologico di Basilicata, dei Responsabili Regionali Ufficio di Protezione Civile, del Responsabile Ufficio Regionale Protezione del Suolo Angelo e dal Presidente del COTTAM (Comitato Tutela Ambiente Territorio Montescaglioso). A questo sono seguiti ulteriori incontri e rassicurazioni presso gli Uffici Regionali. Cosa rimane di tutti gli impegni? Nulla, la certezza che i cittadini della mia comunità che hanno perso tutto, sono fuori da ogni possibilità di ristoro come accade per altre aree della Basilicata.
C’è un reale interesse da parte del Governatore lucano a considerare alla stessa stregua degli altri lucani i 10.000 cittadini di Montescaglioso ? Oppure c’è un disegno per far si che la Città sia la Craco del terzo millennio? Una Città da abbandonare per i problemi di dissesto idrogeologico?
Perché nel continuare le riflessioni, non possiamo non ricordare, che l’Amministrazione Comunale di Montescaglioso, con propri atti amministrativi ha approvato e trasmesso alla Regione Basilicata i progetti definitivi di consolidamento da candidare al progetto nazionale sul dissesto idrogeologico “ReNDIS” (Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo).
Ad oggi la Regione, che aveva l’onere di individuarli tra le priorità regionali, viste le specificità del territorio interessato e la popolazione a rischio, ed inoltrarli al Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, non ha dato risposte.
Cosa è accaduto a questi progetti? Non è dato saperlo.
Noi siamo sempre rispettosi delle Istituzioni, perché il dialogo è il mezzo più importante per arrivare a risolvere le problematiche che i territori evidenziano, però siamo anche consapevoli, e la nostra storia millenaria lo dimostra, che Montescaglioso è una comunità che ha sempre saputo superare le ingiustizie, attivando ogni forma di azione democratica che la legge consente: abbiamo un DNA di persone caparbie.
In conclusione, auspico che il Presidente Pittella, finalmente dia le giuste risposte che la Città aspetta, con atti amministrativi chiari e precisi, rispettosi del nostro territorio, sia per le infrastrutture pubbliche che per le legittime aspettative dei cittadini che hanno perso tutto da quattro anni.