“Il dibattito sulla Ferrovia Matera-Ferrandina svoltosi a Matera voluto dai deputati del Pd, Maria Antezza e Ludovico Vico, ha confermato le nostre perplessità, ossia certezza che il Governo Gentiloni è fotocopia del precedente Governo Renzi dove, nessuna vera politica di sviluppo è in agenda per un mezzogiorno sempre più isolato dal resto d’Italia”.
Lo hanno affermato il segretario regionale dell’Ugl Basilicata, Giovanni Tancredi e il segretario provinciale territoriale Ugl Matera, Pino Giordano per i quali, “il ministro ai Trasporti e Infrastrutture, Graziano Delrio e l’amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana, Maurizio Gentile non sanno che nella Capitale europea della Cultura per il 2019, sono stati registrati nell’anno passato 250.093 arrivi con un incremento del 16,4% rispetto all’anno precedente e 409.421 presenze (+15,8%). Da quando Matera fu proclamata Capitale europea della Cultura il 17 ottobre 2014, l’incremento degli arrivi è sbalzato vertiginosamente a far segnare dati positivi. Ciò comunque, con immensi sacrifici dei visitatori che ad oggi non possono raggiungere la Città dei Sassi in treno. Si deve e fare di più perché questa è l’occasione giusta per far rialzare non solo la Basilicata ma tutto il Sud. Vanno accelerati e non rallentati i tempi di realizzazione delle opere infrastrutturali previste all’interno del Patto per lo Sviluppo della Basilicata, sottoscritto a maggio 2016 dal presidente della Regione, Marcello Pittella e dall’allora Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Rispetto al cronoprogramma iniziale registriamo, infatti, ritardi che ci preoccupano – aggiungono Tancredi e Giordano – per l’Ugl se solo ci fosse la capacità di mettere in rete iniziative come veramente crederci sulla tratta ferroviaria Ferrandina/Matera, l’Aeroporto di Pisticci, le bellezze del nostro territorio che sono, tra pianura e collina, cartoline esposte sul Mar Ionio e sposando il tutto con l’evento Culturale Capitale Europea Matera2019 si potrebbe così, favorire in modo rilevante lo sviluppo del turismo e, con esso, la conoscenza e la valorizzazione del territorio. Altro è lo sviluppo o meglio la protezione del tessuto industriale, significativamente provato dalla crisi. A tre anni dalla proclamazione, Matera 2019 significa anche risolvere la situazione occupazionale e produttiva che da anni investe la Basilicata, indispensabile ridefinire con estrema chiarezza il ruolo degli osservatori provinciali sulla reindustrializzazione. Perché ancora aspettare per un collegamento vitale per il territorio dove le stazioni ci sono, a Ferrandina e a La Martella. Il primo treno vi transiterà tra il 2021 e il 2022. Ma per quella data occorrerà prevedere l’innesto della linea in direzione Adriatica. Allora non proclami – concludono Giordano e Tancredi – attendiamo da Roma che Trenitalia dica la verità, ci faccia sapere cosa intenda fare della incompiuta tratta Ferrandina-Matera-Adriatica, ferma da oltre 10 anni, costata 600 miliardi delle vecchie lire, con tre aziende fallite e con un reale silenzio che continua ad accompagnare questa vicenda: tutto il resto è campagna elettorale”.