Con la presentazione del libro “Un granello di colpa” di Antonella Caprio e Daniela Ciriello è stata inaugurata in serata a Matera presso Burbaca la rassegna “Burbacarte”, promossa in collaborazione con il Movimento Culturale ORA.
A dialogare con l’autrice torinese Antonella Caprio e la fotografa barese Daniela Ciriello il presidente di “ORA”, Francesco Fiore. p”Un granello di colpa” è un libro tutto al femminile, voluto e realizzato da due donne. Un lavoro di denuncia. Attraverso due forme di comunicazione, il racconto e la fotografia, il libro racconta la donna soggiogata ovvero la donna ammaliata, usata, abusata e poi gettata, ma soprattutto diventa un testo-invito alla donna a prendere coscienza delle proprie possibilità. Un libro che si rivolge anche all’uomo, affinché comprenda che l’amore è condivisione e non possesso.
“Io sono un insegnante – dichiara Antonella Caprio nell’intervista concessa al termine della presentazione – ma scrivo da diversi anni sia da sola che a quattro mani con mio fratello non solo romanzi ma anche testi teatrali che sono andati in scena e sceneggiature televisive. Questo libro nasce da un progetto fotografico di Daniela Ciriello. E’ stata lei a coinvolgermi sapendo del mio impegno letterario per le donne. Io ho scritto per il teatro “Questa storia sbagliata”, che racconta di un femmicidio, esperienza alla quale ho assistito personalmente. Un testo che ha vinto anche la medaglia d’argento al merito civile e ha girato in diversi teatri italiani. E’ nato così questo progetto di raccontare in un unico libro due racconti, uno narrativo e uno fotografico perche là dove non arrivano le parole possono arrivare le immagini e viceversa”.
Che messaggio vuole lanciare alle donne che vogliono ribellarsi a queste situazioni difficili che spesso portano anche ad essere vittime di femminicidio? “Intanto di non sentirsi in colpa anche se possono esserci delle colpe, perchè come dice il titolo di questo libro, un granello di colpa, ci può essere sempre. Di uscire da questo senso di colpa, di non vergognarsi, di raccontare, di denunciare, anche ad un’amica, ad una persona che può offrire aiuto. Parlarne è la prima cosa, perchè al di la dei femminicidi di cui sentiamo parlare dai mass media, ci sono forme di violenza di tipo psicologico che non vengono denunciate ma che sono molto dannose”.
I prossimi appuntamenti di Burbacarte sono in programma il 20 e 28 luglio e il 4 agosto.
Michele Capolupo
La fotogallery della presentazione di “Un granello di colpa” (foto www.SassiLive.it)