Il WWF Matera intende esprimere il suo sconcerto per i disastri ambientali causati dai violenti incendi di questi giorni in tutto il territorio lucano, molti dei quali devastanti proprio a carico di riserve forestali.
Decine di ettari di aree boscate e pinete divorate dalle fiamme costituiscono un grave attentato al patrimonio ambientale e naturalistico regionale, i cui effetti si riverbereranno nei decenni a venire per le prossime generazioni. Gli alberi infatti sono un elemento insostituibile dell’ecosistema e del paesaggio e l’unico argine verso l’effetto serra, assorbendo dall’atmosfera l’anidride carbonica e restituendo ossigeno nell’ambito del normale processo di fotosintesi.
L’indignazione per questo immane danno, è accresciuta dalla percezione diffusa dell’esistenza di azioni criminali sistematiche che, come contestualmente in altre regioni d’Italia, stanno depauperando pesantemente zone ricche di biodiversità in riserve e in parchi nazionali, quali il Pollino.
Lascia sgomenti, in aggiunta a tutto ciò, la disorganizzazione e l’insufficienza dell’organizzazione della rete regionale antincendio, incapace di qualsivoglia prevenzione e povera in mezzi atti allo spegnimento, dispiegandosi molto probabilmente anche gli effetti perniciosi del recente assorbimento del Corpo Forestale dello Stato specializzato in dette attività, nell’Arma dei Carabinieri, fatto che a detta dei più avvertiti, ha comportato ritardi e una ulteriore penuria di mezzi aerei operativi su tutto il territorio nazionale.
Proprio gli ex agenti forestali, infatti, hanno sempre svolto un ruolo insostituibile nella direzione degli interventi sugli incendi, in un buon coordinamento col valente personale dei vigili del fuoco e con i volontari della protezione civile, oltre che nell’operatività dei mezzi aerei in possesso.
Il territorio regionale è già ampiamente stato saccheggiato da quasi 30 anni di trivellazioni massicce non giustificate neanche dal misero 7 per cento di royalties sul greggio estratto, che mai si sono tradotte in miglioramento ambientale ne tanto meno in posti di lavoro legati alla salvaguardia e alla sostenibilità ambientale, quale appunto l’anti-incendio boschivo.
Ci auguriamo che questa autentica emergenza regionale, accresciuta dalle condizioni di siccità e caldo estremo, peraltro previsto da settimane, faccia finalmente ravvedere i decisori istituzionali e porti alla sollecita e stabile costituzione di presidi territoriali in grado di prevenire e intervenire tempestivamente in questi casi, soprattutto all’interno delle fragili aree protette.
Come associazione di protezione ambientale territoriale, non possiamo ammettere che non si colga l’onda di notorietà di Matera, Capitale Europea della Cultura per il 2019, nella cui ottica da poco è stato nominato un commissario governativo, per destinare una parte delle imponenti risorse economiche in arrivo nei prossimi anni, alla salvaguardia del territorio e del suo inestimabile e spesso secolare patrimonio boschivo, la vera ricchezza della Basilicata, assieme all’acqua.
Lug 16