“In questa fase “bestia”, come scriveva un grande della letteratura, può accadere che, per effetto delle difficoltà derivanti dalla gestione di flussi migratori, gestiti in africa e non solo, con le modalità e le procedure che tutti conoscono, alla fine della catena dei salvataggi in mare, con tutte le cose emerse in questi ultimi mesi, le responsabilità ricadano sulle prefetture. Le dichiarazioni del presidente dell’Anci nazionale sono anche il frutto della disinformazione che non fa che nutrire “l’industria della paura e del falso”. Prendersela in questo modo con le Prefetture è del tutto sbagliato e ingiusto”.
E’ quanto ha dichiarato Pietro Simonetti (Coordinamento politiche migranti e rifugiati della Regione Basilicata).
“I Cas – continua – come gli Sprar sono gestiti da organizzazioni del terzo settore: privati. Esistono accordi stipulati da Prefetture, Regioni, Anci, Upi e parti sociali che funzionano. In Basilicata 73 comuni su 131 accolgono 3000 richiedenti asilo, con 260 strutture medio piccole in cas e sprar, e come ha riferito stamani il presidente Marcello Pittella al presidente della Repubblica, presto arriveremo ad 80”.
“Il punto è – conclude Simonetti – che concertare con le Regione e le Prefetture è del tutto necessario e l’Anci può fare molto, come ha fatto in Basilicata, ma attaccare le Prefetture, con gli organici ridotti al minimo e operativi h 24, ci pare francamente un errore “.