Sabato 22 luglio 2017, alle ore 19 in Palazzo De Leo, si inaugura la mostra delle opere di Giuseppe Capitano, realizzate dopo la lettura del “Cristo si è fermato a Eboli”, il romanzo autobiografico di Carlo Levi, scritto tra il dicembre del 1943 e il luglio del 1944 a Firenze e pubblicato nel 1945.
La lettura (il primo incontro di Capitano col libro, tuttavia, è del periodo liceale) rientra nell’impegno preso per ACAMM, il sistema dei Musei di Aliano, Castronuovo Sant’Andrea, Moliterno e Montemurro, relativo all’incontro con quattro personaggi di rilievo dei quattro paesi: Carlo Levi per Aliano, Sant’Andrea Avellino per Castronuovo (riletto da Bruno Conte), Ferdinando Petruccelli della Gattina per Moliterno (riletto da Ernesto Porcari), Leonardo Sinisgalli per Montemurro (riletto da Guido Strazza).
Capitano ha riletto il libro con la consapevolezza dei problemi del meridione e della realtà lucana in particolare. Con tecniche diverse (matita, inchiostro, pastello e tempera) ha realizzato 50 disegni di diverso formato che entrano tra le pieghe del drammatico paesaggio di Aliano, dei suoi personaggi di ieri e di oggi e dello stesso Levi. La sapienza e la pazienza dei giorni del confino, le impressioni di un mondo lontanissimo eppure ancora vivo, di quella pittura fatta di carne e di sangue, hanno riempito ogni segno e le stesse parole scritte per l’occasione, tanto da cancellare ogni idea di confine, di limitatezza, di chiusura fisica e mentale, di desolazione. Capitano si chiede: Perché questi disegni su “Cristo si è fermato a Eboli” di Carlo Levi? Risponde: “Semplicemente perché la rilettura del libro e la visione dei quadri da lui realizzati durante il soggiorno ad Aliano, hanno risvegliato in me dei sentimenti toccando un punto nevralgico: cercare una continuità tra il passato, apparentemente remoto, e il futuro. Dove? Nell’essere umano, umano sulla terra con i mari, i monti, il vento e la pioggia, il sole, la solitudine e la gente.
Esagero in ottimismo nel pensare che questo risveglio possa avvenire e le cose possano cambiare per tutti? E se pur così fosse, ben venga questa esagerazione. Le porte sbattono e continueranno a sbattere contro chi non ha e chiede, i muri di chi ha saranno sempre più alti, la paura di perdere i privilegi è la linfa nascosta della storia.
La cultura di regime, come l’ autorità usata per marcare le sponde di un invisibile fiume, divide le menti e sbarra il cammino. Nelle Fogne di Praga due clan di topi lottano per la supremazia: alla fine della lotta, quando ne rimane uno solo, si divide spontaneamente in due per ricominciare la lotta in un’eterna guerra. I sentimenti per i contadini e la loro condizione (cultura riassorbita e sconfitta) sono solo buonismo. La lotta è interna per migliorare la propria condizione, la sfera del desiderio è la molla per il futuro. Chi muove la sfera del desiderio? chi è il nascosto chiromante? la CIA, i potenti del mondo, il nostro codice genetico … l’ arte forse, nascosta e segreta amante dell’ ignoto? L’ isolamento, il confino, condizione attualissima (è cambiata solo la forma, ora più mentale che fisica), il complesso di colpa del meridionale di venire da un mondo più arretrato, la corsa generica per la modernità, la fiducia cieca nella scienza, lo smarrimento delle radici, la ricerca di un’ identità e molte altre sono le questioni alle quali coraggiosamente Levi prova a dare delle risposte.
Risposte prese da molti per passatempo, per “levismo”, più ascoltate dai pazienti e dai nullatenenti con il sorriso amaro di chi, in un eterno “crai”, non si aspetta niente perché in fondo è stato convinto di non valere niente.
Oggi come allora vendette, odi, rancori generazionali dividono e persistono, a Roma come in Lucania. Non bastano i telefonini, non bastano i padroni virtuali, i signori del petrolio, le rotonde e le strade, i monumenti e i buoni sentimenti: la puzza di “zambra” rimane, ma rimane anche la brava gente che vuole vivere e non per questo distrugge
La mostra, accompagnata da cataloghi, immagini e documenti, rimarrà aperta fino al 12 ottobre 2017, tutti i giorni, tranne il lunedì, con i seguenti orari: 10.00 – 13.00 – 17.00 – 20.00.
Giuseppe Capitano è nato a Campobasso nel 1974. Vive e lavora a Roma.
Mostre personali: 2016: “Genesi”, a cura di G. Appella, La Nuova Pesa Centro Arte Contemporanea, Roma; 2014: “L’opera Unica un quadro al mese”, a cura di R. Semeraro, Associazione culturale RO.SA.M, Venezia; 2012: “Artisti in residenza”, a cura di G. Appella, Musma, Matera; 2011: “Arborea parte seconda, fiori da combattimento, cibo per pappagalli”, a cura di L. Cherubini, Galleria Diagonale, Roma; 2010: La Tana del Capitano, Galleria Diagonale, Roma; 2009: Arborea, testi di L. Conte, D. Parisi, J. Ricciardi, Galleria Diagonale, Roma; 2009: Giuseppe Capitano, a cura di G. Madrigardi, Il Ponte Arte Contemporanea, Roma; 2008: Fuori Scala, a cura di M. Cavallarin, Galleria Michela Rizzo, Venezia; Giuseppe Capitano, Qualcosa di Giallo, testi di M. Cavallarin, Mart – Museo di Arte Contemporanea di Trento e Rovereto, Rovereto; 2007: Sala d’armi, testo di M. Cavallarin, Accademia d’Armi Aurelio Greco, Roma; 2006: Giuseppe Capitano, testi di A. Bonito Oliva, F. Sargentini, Associazione Culturale L’Attico, Roma; 2004: Giuseppe Capitano. Prima Personale, testo di F. Sargentini, Associazione Culturale L’Attico, Roma.
Mostre collettive: 2016: “Visioni Animali” – sculture di arte contemporanea, a cura di L. A. Rubini, Museo Tattile Statale Omero, Ancona; 2015: “Retrospection”, a cura di L. Madaro, Castello Carlo V, Lecce; “Itisallaboutpaper”, a cura di L. Madaro, A100 gallery, Galatina (Le); 2014: “Serpentopoli”, a cura di F. Sargentini, Galleria L’Attico, Roma; 2012: “Natale 2012 al Musma”, a cura di G. Appella, Musma, Matera; “PPP una polemica inversa. Omaggio a Pier Paolo Pasolini”, a cura di F. Alivernini, Palazzo Incontro, Roma; “Periplo della Scultura Italiana Contemporanea 3”, a cura di G. Appella e M. Ragozzino, Chiese Rupestri Madonna della Virtù e San Nicola dei Greci, Musma, Museo Nazionale d’arte Medievale e Moderna della Basilicata, Matera; “Quaterna”, a cura di F. Sargentini, Galleria L’Attico, Roma; 2011: 54a Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia, a cura di V. Sgarbi, Padiglione Italia, Arsenale di Venezia; 54a Esposizione Internazionale d’Arte Biennale di Venezia, Padiglione Italia-Molise, a cura di V. Sgarbi, MACI – Officina della Cultura, Isernia;2010: Hangar. 09 Flying Circus, Creativeroom Art Gallery, Roma; 2009: In Between, Une ètrangefamiliaritè, a cura di E. Gauthey, F. Katz, F. Chernayovsky, Le Château, Musée de Nemours et Epokhées, Nemours;Avvertenze Artistiche, a cura di M. Ratti ed E. Ladovaz, Mercati di Traiano, Musei dei Fori Imperiali, Roma; Incipit, testi di F. D’Amico e P. Bonani, Galleria Diagonale, Roma; Ezra Pound, ritratti e altro, testo di M. Rachewiltz, Libreria La Diagonale, Roma; Lo sguardo di Giano, a cura di F. Stocchi, American Academy, Roma; 2008: La Falce e il Martello, simboli di ferro, a cura di D. Arzenta, Muspac – Museo Sperimentale d’Arte Contemporanea, L’Aquila; Natura e Arte in Certosa: OrtusArtis e Fresco Bosco, a cura di A. Bonito Oliva, Certosa di San Lorenzo, Padula (SA); 2007: ITALY 1970-2007, Tendencies of contemporaryresearch, a cura di G. Belli, L. Cherubini, G. Marziani, Vietnam National Museum of Fine Arts, Hanoi; S/AGO/ME.547, a cura di P. D’Andrea, Ministero degli Affari Esteri, Roma; 2006: Scultori al Muro, Capitano, Corsini, Nagasawa, Nunzio, Pascali, a cura di F. Sargentini, Associazione Culturale L’Attico, Roma; La collezione del Musma. Museo della Scultura Contemporanea, a cura di G. Appella, Musma, Matera; 2003: Inchiostro Indelebile. Impronte a regola d’arte, a cura di D. Giglio, MACRO, Roma.