Mercoledì 2 agosto 2017 alle ore 19,30 presso il Castello di Andrano, in provincia di Lecce, è in programma l’inaugurazione della mostra “Ritorno alle origini – Angelo Rizzelli e la tradizione grafica italiana”. La mostra, promossa dall’Associazione Incisori Grafica di Via Sette Dolori di Matera, resterà aperta fino al 21 agosto 2017.
Curiosità sull’artista Angelo Rizzelli.
Angelo Rizzelli è nato ad Andrano il 24 1940, vive e opera a Matera.
Dati noti solo a pochi e certamente sconosciuti ai più. Potrei subito dire in proposito, per soddisfare la comune curiosità : si tratta di un andranese, mio amico da sempre, coetaneo e compagno di scuola elementare per ben 5 anni, trascorsi sotto la guida forte ed amorevole della indimenticabile e venerata insegnante o, più precisamente, “Maestra” Carmela Rigliaco, trapiantato a Matera, dove continua ad esercitare, con notevole successo, l’arte dell’incisione e che fa parte di quella grande schiera, di evangelica memoria, dei “Nemo propheta in patria”, di quei personaggi cioè, che, grandemente affermati, nelle loro straordinarie specificità, in campo nazionale, e non raramente anche in quello internazionale, risultano invece quasi sconosciuti o non adeguatamente apprezzati, se non addirittura volutamente ignorati e persino osteggiati, nel proprio ambiente, nel proprio paese.
Tutto questo però non mi sembra sufficiente, al fine di far scoprire un artista geniale, di fama nazionale e ormai grandemente apprezzato anche in campo internazionale. Desidero pertanto procedere con ordine e puntualità, dopo aver fatto però una necessaria premessa: a mio parere, il compito, pur se molto gradito, di presentare il personaggio, e soprattutto di illustrare il suo operato a livello artistico, non sarebbe dovuto spettare al sottoscritto, che, pur avendo esercitato per moltissimi anni anche la missione di docente di Lettere e di Filosofia, non ha tuttavia mai operato in qualità di critico d’arte e tanto meno di arte incisoria.
I “ titoli” pertanto, i motivi, che mi hanno spinto a rispondere positivamente alla gentile richiesta sono principalmente due: la grande amicizia con Angelo ed il mio profondo e costante amore per l’arte.
In nome dell’amicizia, che mi ha legato e continua a legarmi ad Angelo, non ho potuto dire di no ad una richiesta, da lui gentilmente rivoltami, di preparare un testo di presentazione per una sua mostra, che per vari motivi poi non si riuscì a realizzare lo scorso anno e che oggi invece si realizza, con immenso piacere e gratificazione dell’artista, con sincero entusiasmo di quanti già lo conoscono e con grande attesa, impregnata almeno di tanta curiosità che, a mio parere, sarà pienamente soddisfatta, di quanti avranno l’opportunità di visitare la mostra, che si terrà, presso il Castello di Andrano, dal 2 al 21 agosto p.v.
In nome dell’amore per l’arte, costantemente alimentato dallo studio per tutte le sue espressioni, dal contatto con famosi artisti del nostro tempo e dal notevole impegno espresso nell’articolata opera di restauro attuata in vari monumenti presenti sul territorio di Diso, non ho potuto dire di no neppure a me stesso, nella profonda convinzione che l’atteggiamento di disponibilità e di servizio, pur nella consapevolezza dei propri limiti, serve sempre ad arricchire non solo se stessi, ma anche tutti coloro che ti sono accanto e la piccola o grande storia locale.
Dopo questa lunga e, mi auguro, se non necessaria, almeno utile, premessa, presento i dati biografici essenziali di Angelo Rizzelli, un suo breve curriculum e alcuni rilievi riguardo alla grandezza della sua opera artistica.
Angelo Rizzelli nasce in Andrano, il 24 febbraio 1940, da Andrea e Rosaria Paiano. Conseguito il Diploma di Maturità presso il Liceo Artistico di Lecce, si trasferisce, nel 1972, a Matera, dove insegna Educazione Artistica, presso la Scuola Media “G. Pascoli” e, nello stesso periodo, a Bernalda,Disegno e Storia dell’Arte, presso il Liceo Scientifico “ M. Parisi”. Nel 1976, con un gruppo di amici, in special modo insieme con Vittorio Manno, originario di Squinzano, suo coetaneo (1939) e anche lui trapiantato nella “Città dei Sassi”, fonda, nell’ambito del Circolo Culturale “La Scaletta”, “La Scuola Libera di Grafica”, che, nel 1988, diviene Associazione degli Incisori “Grafica di Via Sette Dolori”, con sede proprio in un locale ubicato fra i famosi Sassi. Segue vari Corsi di incisione calcografica, tenuti da maestri di fama internazionale, fra cui Guido Strazza, Peter Willburger, Giulia Napoleone e Lorenzo Bruno. Svolge intanto attività di laboratorio con un gruppo di artisti dell’Accademia di Belle Arti di Roma e di xilografia con Marina Bindella. Sperimenta inoltre tecniche collografiche e partecipa a numerosi stages di lavoro, per la fotoincisione, la calcografia, la stampa calcografica a colori e il metodo Hayter, con maestri italiani, americani e giapponesi.
Il suo nome è presente in diversi repertori di incisione e in numerosi cataloghi ed edizioni d’arte: nel Repertorio degli Incisori Italiani nel Gabinetto delle Stampe Antiche e Moderne di Bagnacavallo (RA), nella Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli presso il castello sforzesco di Milano, nella Collezione Adalberto Sartori di Mantova, nel Museo Salesiano di Katowice, in Polonia, nella Pinacoteca Comunale di Ripacandida (PZ).
Fin dai primi anni della sua attività incisoria ha curato Esposizioni personali ( mi piace ricordare, fra tutte, quella dell’agosto del 1980, presso la Marina di Andrano, sollecitata dalla locale Pro Loco ); ha partecipato a numerosissime Mostre collettive e Rassegne in illustri città italiane ( Biennale di Venezia, Matera, Bari, Torino, Milano, Arezzo, Biella, Lecce…), in vari Paesi d’Europa ( Francia, Polonia, Russia, Spagna, Grecia, Austria, Olanda…), dell’America ( USA, Brasile…) e dell’Estremo Oriente ( Giappone, Cina, Corea, Cuba…), ottenendo anche diversi premi e riconoscimenti.
n oltre 40 anni di lavoro, Angelo Rizzelli non ha mai dimenticato innanzitutto la sua terra e quei valori atavici che l’hanno caratterizzata e ancora oggi la caratterizzano, ed ha contribuito, con la forza trainante dell’arte, anche all’affermazione della sua città di adozione, della “sua” Matera, e dei suoi territori, città e territori già resi famosi, fra tanti altri, soprattutto da Carlo Levi, Rocco Scotellaro e da numerosi e famosi registi italiani e stranieri, da Rosi, Lizzani, Lattuada, Rossellini, Zampa, Pasolini, fratelli Taviani, Tornatore a Wertmuller, Hardwicke, Bekmambetov, Coppola, Gibson…
Esprime, inoltre, nella sua arte, una ricchezza interiore non indifferente, un contatto evidente con il mondo che lo circonda e con il mondo del passato, riletto spesso con nostalgia e con delicatezza poetica, un attaccamento costante alla comunità ed agli ambienti di origine e di adozione, di cui mette in evidenza bellezza e luminosità, ombre e chiaroscuri, mare e grotte, scorci disattesi o non pienamente apprezzati; e il tutto realizzato con una manualità sicura e con una tecnica puntuale e controllata.I vari elementi si manifestano in tutte le tecniche di calcografia (bulino, punta secca, maniera punteggiata, maniera nera o mezzotinto, acquaforte, acquatinta, cera molle, rotella…) da lui adoperate in modo distinto o, come più spesso avviene, contemporaneamente, con accoppiamenti cioè liberamente scelti dall’artista, sulla medesima opera, tenendo presente che “La tecnica incisoria – come afferma Rino Cardone – gode di un’autonomia, tutta propria, all’interno delle arti figurative”.
Nelle varie e numerosissime opere, ad iniziare da quelle che documentano le esperienze giovanili, passando attraverso quelle che esprimono i frutti della sua maturità, per giungere a quelle che ancora oggi egli realizza, con gradualità diversa, si nota – desidero ribadirlo!… – un’attenzione, variamente e genialmente rielaborata, che, partendo dagli archetipi universali, attraverso la dinamica della mente, si sofferma sulle geometrie fantastiche assorbite dallo spazio, sulle sagome e sulle forme, sul contenuto semantico del segno, sui contrasti di luce, che, nel loro insieme, evidenziano chiaramente una matrice culturale ed una identità creativa, che affondano le loro radici nell’humus salentino e nell’atmosfera emotiva di Matera. Vi è, in altri termini – come è stato già rilevato da qualche critico – una memoria che si fa storia nel presente e che riesce ad orientare verso il futuro.
Alla luce di queste brevi, ma sincere, riflessioni, si caricano di valore pregnante, per contenuto e per significato, tutti i titoli attribuiti ( e spesso ripetuti… ) dall’artista alle varie opere da lui composte dal 1982 al 2016 : Segni delle cave – Segni di Matera – Trame a Matera – Segni di luce – Diaconale – Segni della terra – Sogno – Segni del mare – Natale 01 – Fiore – Sinfonia di segni – Calla – Controluce – Segni dell’animo – Involucro – Luce – Segni della memoria – Lumache – Seconda luna.
Prof. Don Adelino Martella