“Anche dal Ministero dello Sviluppo Economico abbiamo avuto la conferma della necessità che ogni intervento di Poste Italiane fosse preceduto da una fase di effettivo confronto con le Regioni e gli enti locali e del fatto che la capillarità della presenza di Poste non debba essere considerata più un peso o un onere, bensì un asset strategico, un valore, per questo ogni chiusura, per quanto giustificata e dentro le regole del servizio universale, impoverirebbe un asset della società”. Così l’on. Cosimo Latronico (Direzione Italia) ha commentato la risposta dell’on. Antonello Giacomelli, Sottosegretario di Stato al Ministero per lo Sviluppo Economico con Delega alle Telecomunicazioni, alla sua interrogazione sui disagi ai cittadini e ai lavoratori, in specie della regione Basilicata, provocati dal progetto di recapito a giorni alterni da parte di Poste Italiane. “Poste dovrà valutare, prioritariamente alla decisione di rimodulazione e razionalizzazione, così come confermato dal Governo, iniziative proposte da enti e istituzioni territoriali in grado di aumentare la redditività della rete degli uffici postali in un ambito territoriale. La Società, al fine di migliorare l’accesso della clientela ai propri servizi, ha riferito di aver sviluppato opportunità di servizio alternative, con possibilità di fruirne direttamente da casa. A tale riguardo – ha spiegato Latronico – è già stato avviato il progetto del cosiddetto “Postino telematico” che prevede la progressiva dotazione di ciascun portalettere di computer palmare in grado di sopportare nuovi servizi, quali l’accettazione di invii di posta raccomandata “Raccomandata da Te” al domicilio dei clienti. In particolare, Poste Italiane ha precisato che i due interventi previsti nel Piano, uno di chiusura dell’ufficio di Pisticci Scalo, l’altro di rimodulazione oraria a Nova Siri, sono stati entrambi attuati senza che sia stato presentato alcun ricorso all’Autorità Giudiziaria avverso le decisioni aziendali”.
Lug 26