Martedì 1 agosto 2017 alle ore 18,30 presso il Lido La Duna di Policoro il Presidente del Circolo Velico Sigismondo Mangialardi, il Sindaco di Policoro Enrico Mascia, Vito De Filippo Sotto Segretario Mistero della Pubblica Istruzione, Giampaolo D’Andrea Capo Gabinetto del Ministero dei Beni Culturali, Massimo Guastella storico dell’arte Università del Salento,il giornalista Oreste Lo Pomo presentano “Eroi e Miti sulle spiagge della Magna Grecia”, la mostra di Nino Tricarico promossa in collaborazione con l’Associazione Culturale “Il Museo e la Città” di Potenza, la Fondazione Corrente di Milano e il Comune di Potenza.
La mostra riassume l’ultimo lavoro di Tricarico dove la materia va oltre il frammento di terra cotta che depositava sulle Staccionate e le ceramiche degli anni ottanta.
la materia – scrive Tricarico – diventa scultura di pietra. Oggetti trovati nel territorio di Lucania, la parte più impervia e antica, che rimandano ad una appartenenza geologica lontana millenni. Sono eroi resistiti al tempo e alla decadenza della materia, all’erosione del vento, pioggia e neve, lavorati e sbozzati, sui quali un filo di colore li sfiora, per renderli leggeri e senza peso. Sono anche loro eroi che riportano alla memoria gli eroi che hanno popolato le spiagge dello Jonio sul territorio Lucano.
Ricordano le città fortificate, le mura di antiche civiltà, che il tempo riduce in polvere. Resta la forza della poesia dei gesti eroici degli uomini che le hanno abitate e vivificate.
Sul piano strettamente estetico, pongono le domande: l’arte è falsità così come la definisce Platone, o verità com’è per Heidegger.? È anche categoria morale? Ecc…
L’opera d’arte -scrive ancora Tricarico-: vero/falso, nella relazione tra soggetto, linguaggio, realtà oggettiva o realtà soggettiva, metafora o cronaca, evocazione, manualità, saperi, tensione morale, eccetera. In definitiva, nella poetica generale dell’opera, costituisce un terreno problematico autentico dal quale riguardare e ricomprendere meglio i diversi fatti dell’arte moderna.
È una riflessione sulla portata dell’arte che già nel 1986 Filiberto Menna nella presentazione al catalogo che accompagnava la personale all’Istituto Italiano di Amsterdam scrive: «Nino Tricarico ha vissuto per proprio conto questa rinascita della pittura e di essa si è servito come di uno strumento, o meglio, come di uno scandaglio per seguire i percorsi tortuosi e imprevedibili della memoria inconscia fino a toccare quel certo point de l’esprit in cui il conscio e l’inconscio, soggetto e oggetto, uomo e natura fanno tutt’uno».