Maria Grazia Masella, Garante per l’infanzia e l’adolescenza del Comune di Matera, in una nota esprime alcune riflessioni dopo la sentenza che ha provocato la morte del piccolo Charlie.
Il diritto positivo, non può contemplare il dovere di morire, quando lo fa, non è diritto, ma barbarie.
Ieri, nella civilissima Europa, con l’esecuzione della sentenza di morte per Charlie, si è inaugurato un “nuovo modello” di umanità.
E’ una umanità necrofila e satanica, quella appena varata, che si ammanta di -giustizia “buona?”- mentre cela il suo disegno apocalittico sull’intera umanità.
Il dovere di morire, e di morire a quelle condizioni, come statuite dalla Corte inglese e avallate dalla CEDU, di distorta umanità, segna l’ultimo estremo confine tra il valore dell’esistenza ed il suo esatto contrario.
Se è noto il bene giuridico che la coppia Gard ha inutilmente tentato di tutelare, rimane oscuro quale fosse per la “controparte” GOSH il bene giuridico contrapposto e tutelabile. Così come, oscuro rimane, nella contrapposizione tra le due parti in contesa, il motivo della prevalenza delle ragioni del GOSH.
E, a monte, ancor più, del tutto inspiegabile, la qualifica di “parte”, riconosciuta al GOSH, che agiva le proprie deduzioni, a mezzo di propri legali, quale portatore di interessi giuridicamente tutelabili!
Qui, son saltati tutti i riferimenti giuridici che fondano uno Stato liberale.
Qui, muore il diritto!
Si aprono, perciò, scenari nuovi e retroguardie di nuovi autoritarismi.
La partita è, dunque, sulla concezione di una umanità, nuova sì, ma drammaticamente altra, diversa da quella sin qui conosciuta, che va sottolineato, non ci piace.
Un delirio di onnipotenza di pochi sui molti.
C’è un gran da fare, per sradicare questo futuro di morte, per noi ed i nostri figli.