“31 luglio 2017: alla scadenza del pagamento della prima rata della rottamazione delle cartelle Equitalia, le aziende agicole che non hanno ricevuto i pagamenti dovuti da AGEA e dalle Regioni e cui il mercato non ha remunerato il lavoro non potranno pagare: alla beffa si aggiunge il danno che corre il rischio di essere clamoroso se il Governo non interviene. Lo ripetiamo: il problema è il reddito che non c’è. Serve un cambio profondo e urgente delle scelte politiche e di mercato e serve responsabilità della politica che dagli annunci deve passare a iniziative efficaci e concrete per superare la crisi”.
Di seguito i particolari della manifestazione di protesta annunciata da Movimento Riscatto e Altragricoltura.
Lunedi 31 luglio, presidi, volantinaggi e conferenza stampa a Matera. Ore 11 conferenza stampa in Piazza Vittorio Veneto presso la prefettura e, successivamente una delegazione consegna le richieste al Prefetto e un’altra va ad Equitalia per pagare in natura con la frutta invenduta le rate della rottamazione.
Il 31 luglio 2017, per gli oltre seicentomila soggetti che hanno fatto richiesta di rottamazione delle cartelle Equitalia, è la data entro cui avranno dovuto versare la prima rata pena la perdita dei benefici e la prospettiva concreta di vedersi arrivare a casa o in azienda gli ufficiali giudiziari per dar corso alle procedure esecutive.
Il problema, in realtà, era già scritto nel provvedimento annunciato dal Governo Renzi come la soluzione di problemi antichi ma che in molti hanno sottolineato fosse poco più dell’ennesimo annuncio destinato a non raggiungere gli obiettivi dichiarati. A fronte del vantaggio promesso (l’oggettiva prospettiva di vedersi abbattere circa il 30% della cartelle per la cancellazione di una seriebdi orpelli vari di cui erano gravate che definire usura di stato è un eufemismo) è evidente che per i contribuenti non in regola è insostenibile il pagamento in 5 rate del debito spalmati per il 70% nel primo anno (ovvero entro la fine del 2017) e il 30% nel secondo anno.
Il 31 luglio dirà parole chiare sul tanto sbandierato provvedimento di rottamazione delle cartelle che dovrebbe portare cifre importanti per le casse dello stato (vedremo) ma che, certamente, due effetti li ha già avuti: da una parte lo Stato ha sistemato i bilanci dell’Agenzia delle Entrate sulla base della previsione degli incassi dall’altra in questi giorni centinaia di migliaia di cittadini che hanno aderito alla rottamazione hanno provato in tutti i modi ha recuperare le cifre importanti per pagare la prima rata del dovuto sapendo che se non pagheranno corrono il serio rischio di perdere i benefici e di vedersi arrivare gli ufficiali giudiziari a casa.
“Siamo testimoni” ha dichiarato Gianni Fabbris di Altragricoltura “di numerosi tentativi di cittadini e agricoltori in particolare di rivolgersi ai fondi antiusura nei giorni scorsi per poter recuperare le somme di cui non dispongono e non essere costretti a rivolgersi davvero agli usurai” ed ai nostri sportelli si sono rivolti in molti chiedendo interventi per poter incassare somme dovute a diverso titolo da parte di Agea o della Regione per incentivi di cui hanno diritto ma che attendono invano da molto tempo. Così è, per esempio, per il biologico o per diverse somme integrative al reddito loro dovute ma che rimangono incagliate nella incapacità o nell’inefficacia di una burocrazia sempre più ingiusta e sempre più figlia di responsabilità politiche gravissime”.
Questa, del resto, è stata un’annata particolarmente difficile per molti agricoltori lucani e di tutto il mezzogiorno che hanno visto e continuano a vedere i loro prodotti invenduti nei campi o, altrettanto spesso, pagati sotto costo con prezzi tali da non permettere la sopravvivenza delle famiglie rurali “figuriamoci il pagamento della rottamazione ad Equitalia”.
Il 31 luglio 2017, dunque, corre il rischio di diventare una ennesima beffa per gli agricoltori che in tanti hanno aderito alla proposta del governo di rottamazione delle cartelle che non potranno onorare semplicemente perchè non hanno potuto trasformare in reddito gli investimenti e il lavoro di un’ennesima annata agraria negativa e perchè lo Stato e le altre istituzioni non avranno dato loro quanto dovuto nei tempi e nelle quiantità giuste.
Lunedì 31 luglio Altragricoltura e il Movimento Riscatto organizzano a Matera presidi e volantinaggi per denunciare la situazione e per chiedere un intervento urgen te del Governo e della Regione.
I volantinaggi si svolgeranno in più punti con la distribuzione di frutta rimasta invenduta nei campi. Appuntamento con la stampa fra le ore 10,30 e le ore 12,30 presso il presidio nei pressi della Prefettura di Matera (Piazza Vittorio Veneto angolo Via XX Settembre) per tenere una conferenza stampa fra le ore 11,30 e le 12. Al termine due delegazioni si muoveranno dal presidio, una per consegnare un documento alla Prefettura di Matera e una per andare ad Equitalia dove consegneremo cassette di frutta raccolte la mattina nei campi con la richiesta di avere una ricevuta dai funzionari di Equitalia come versamento dell’anticipo del pagamento in natura delle rate a Equitalia. Nella ricevuta che la delegazione che porterà le cassette di frutta a Equitalia si legge: “Ricevuta in natura delle cassette di n. … cassette di …… quale caparra per il pagamento di ….. milioni di tonnellate di prodotto agricolo attualmente nei campi della provincia di Matera che il Governo si impegna a ritirare a prezzi pari ad alemno il 50% in più degli speculatori e sciacalli che agiscono sul mercato”.
Durante la conferenza stampa verranno annunciate ulteriori iniziative fra cui la convocazione per mercoledi 2 agosto alle ore 11 presso il Comune di Policoro della conferenza stampa dei Sindaci del Metapontino riuniti nella >Rete dei Municipi Rurali contro la crisi agricola.