Al primo semestre 2017 sono oltre 1 milione 714 mila le ore di cassa integrazione guadagni autorizzate in Basilicata con un decremento del 21,5% rispetto al primo semestre 2016. Le più numerose sono le ore di cigs per contratti di solidarietà (oltre 662mila) seguite dalle ore di cigo (643mila). Sempre nel primo semestre dell’anno i posti di lavoro salvaguardati dalla cig in regione sono stati 1.681 (650 cig solidarietà, 631 cigo, 283 cig in deroga, 117 cigs riorganizzazione e crisi); nel primo semestre 2016 erano 2.142. Sono dati del VI Rapporto Uil sulla cassa integrazione.
Con i dati di Giugno sulle richieste di ore di Cassa Integrazione da parte delle imprese – sottolinea il Rapporto della Uil – si può fare una prima riflessione, quella di “metà anno”, che consenta al Sindacato, ma anche alla politica e alle aziende di comprendere come, e se, la “ripresina” si stia consolidando o se, come temiamo, essa è frutto di una polarizzazione che vede molte imprese crescere ed altre in sofferenza. Certamente i motivi che si evidenziano con il calo delle richieste di casa integrazione , oggettivo e anche se non costante, possono essere vari : le ristrutturazioni e le crisi aziendali permangono ma con meno evidenza quantitativa, i limiti temporali (durata) imposti dal Jobs act, unitamente al maggior costo (ticket) possono spingere alcune realtà produttive a rinviare ammodernamenti e ristrutturazioni. La verifica se il minor tiraggio di ore di Cassa Integrazione si trasforma, o meno, in espulsione dal mercato del lavoro – avverte la Uil – l’avremo nei prossimi mesi anche se, ad oggi, i licenziamenti collettivi e per motivi oggettivi sembrano non crescere.
Questo in linea generale ma, ovviamente , e come si può verificare dalle nostre analisi, questi dati – è scritto ancora nel Rapporto della Uil – riassumono realtà diverse sia dal punto di vista territoriale che settoriale; questo ci porta al tema dei mercati del lavoro locali che vanno analizzati con molta attenzione come fanno, peraltro, le strutture territoriali della Uil. Nelle prossime settimane si aprirà un confronto con il Governo sui temi della crescita e del lavoro. Naturalmente per noi non ci può essere antagonismo tra la protezione sociale nel e per il lavoro (ammortizzatori sociali) e le politiche attive convinti che l’obiettivo prioritario non può che essere “far lavorare, bene, il maggior numero di persone”.