L’impegno della Giunta sull’argomento è sollecitato per richiedere una rimodulazione in aumento dell’organico dell’autonomia che tenga conto della specificità della regione
Il Consiglio regionale ha approvato a maggioranza (con i voti favorevoli di Pd, Cd, Pdl-Fi, Udc, Psi e Pace-Gm, i voti contrari di M5s, e l’astensione di Romaniello- Gm) una mozione sull’alternanza scuola-lavoro.
Con il documento, frutto di due singole mozioni presentate rispettivamente dai consiglieri Piero Lacorazza (Pd) e Michele Napoli (Pdl-Fi), si impegna la Giunta regionale ad “attivarsi al fine di porre le premesse per richiedere una rimodulazione in aumento dell’organico dell’autonomia che tenga conto della specificità della nostra regione, nonché delle difficoltà proprie delle aree interne che la stessa presenta per la quasi totalità del proprio territorio, riadeguando le cattedre dell’organico dell’autonomia, dei posti di potenziamento e di sostegno in base alle necessità delle scuole lucane al fine di garantire a tutti il pieno godimento dei diritti allo studio e all’istruzione e rideterminando l’organico dell’autonomia, tenendo conto anche di percorsi di accoglienza e integrazione per gli immigrati; a stabilire criteri, modalità di attuazione e numero degli studenti che possono essere accolti, ogni anno, in alternanza scuola-lavoro presso le sedi della Regione Basilicata e del Consiglio regionale; a favorire e promuovere l’attivazione di percorsi di alternanza presso le strutture sanitarie pubbliche e presso gli enti subregionali; ad individuare, in collaborazione con il sistema camerale ed avvalendosi dei sistemi di rilevazione del mercato del lavoro e delle buone pratiche, strumenti innovativi e flessibili per collegare la programmazione formativa alle esigenze delle imprese e a stipulare accordi, convenzioni e/o veri e propri protocolli d’intesa con le imprese e rispettive associazioni di rappresentanza (Camere di Commercio, industria, artigianato, agricoltura e confindustria), nonché enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del cosiddetto terzo settore, ordini professionali e altri istituti pubblici e privati operanti nei settori del patrimonio e delle attività culturali, artistiche e musicali o che svolgono attività afferenti alla tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale che, sulla base della rilevazione dei fabbisogni delle figure professionali richieste dal mondo produttivo e dagli ambiti di azioni dei suddetti enti pubblici e privati, possano promuovere e incrementare i percorsi di alternanza scuola-lavoro sul territorio della Basilicata”.
Con la mozione si chiede, anche, “l’attivazione di meccanismi di premialità nei bandi regionali a favore delle imprese del territorio, nonché delle imprese didattiche promosse direttamente dalle istituzioni scolastiche, disponibili a realizzare percorsi di alternanza scuola-lavoro, oltre a prevedere, a favore delle stesse, possibili forme di abbattimento di imposte regionali; a promuovere un coordinamento tra Regione Basilicata e ufficio Scolastico regionale per implementare un osservatorio dei percorsi promossi e attivati nella nostra regione al fine di monitorare, individuare e condividere le buone prassi attivate dalle scuole, oltre a consentire di focalizzare l’attenzione sui bisogni formativi del tessuto produttivo lucano, utili per pianificare, in modo mirato e produttivo, gli interventi di alternanza scuola-lavoro”.
L’impegno richiesto alla Giunta è finalizzato anche a “garantire agli studenti che frequentano l’ultimo biennio del corso di studi presso gli istituti tecnici e professionali e che siano protagonisti di attività di alternanza scuola-lavoro la possibilità di stipulare contratti di apprendistato, quale modalità prioritaria di prima occupazione per i giovani, con conseguente possibilità per gli stessi del compenso stabilito per legge e del conseguimento della qualifica e/o del diploma professionale; a garantire alle imprese e agli enti nei quali si esplicano percorsi di alternanza scuola-lavoro, mediante attuazione delle linee di azione previste dai Programmi Operativi regionali attuativi dei fondi strutturali europei, agevolazioni per gli investimenti innovativi finalizzati alla smart manufacturing, cioè l’innovazione digitale dei processi di produzione dell’industria manifatturiera e che sono funzionali tanto alla maggiore competitività delle imprese, quanto alla valorizzazione del capitale umano in esse impiegato e ad utilizzare i propri canali di informazione e comunicazione per la divulgazione dei contenuti degli accordi, convenzioni e protocolli d’intesa stipulati”.
Ago 02