“Incremento immediato e in modalità continuativa di 1500 tonnellate di frutta appartenenti al gruppo “Pesche e nettarine” del plafond assegnato all’Italia pari a 2380 tonnellate con regolamento delegato UE 2027/1165 emesso per fronteggiare l’emergenza embargo russo e una richiesta di incontro urgente indirizzata a Phil Hogan, Commissario europeo all’Agricoltura e allo sviluppo rurale e a Jerzy Bogdan Plewa, Direttore Generale della DG Agri, dalla rete delle Regioni con i produttori ortofrutticoli europei e l’AREFLH, di cui la Basilicata è membra.”
Lo ha dichiarato l’Assessore alle Politiche Agricole e forestali Luca Braia al termine dell’incontro del tavolo di coordinamento ortofrutta tenutosi ieri a Roma presso il Ministero delle Politiche Agricole, presieduto del Vice Ministro Andrea Olivero, per affrontare le problematiche relative alla crisi dovuta al calo delle quotazioni di alcuni prodotti, tra cui le pesche e le nettarine con prezzi di mercato spesso inferiori ai costi di produzione e commercializzazione non remunerativa a causa di svariati fattori quali il mercato limitato nelle esportazioni a seguito dell’embargo russo del 2014, nuove restrizioni fitosanitarie verso la Bielorussia, la concorrenza turca con condizioni doganali più vantaggiose è una inusuale grande produzione di piccoli calibri dovuta anche alla siccità.
“Il Governo si é inoltre fatto carico – prosegue Braia – di una nostra ulteriore richiesta alla Comunità Europea di circa 1000 tonnellate di ulteriore plafond da stornare al gruppo “Mela/Pera” i cui livelli di produzione si attendono inferiori al normale.
Un incontro di lavoro molto intenso, quello di ieri al Ministero dell’agricoltura, a cui ho inteso partecipare direttamente in rappresentanza politica delle regioni, unitamente alle rappresentanze delle maggiori associazioni di produttori a livello nazionale, con cui abbiamo condiviso e definito un cronoprogramma di azioni sia immediate che di medio termine.
Tra queste, l’intensificazione dei controlli sui prodotti nazionali ortofrutta e l’istituzione entro ottobre del Tavolo Nazionale Frutticoltura che dovrà occuparsi immediatamente delle direttive per elaborare il catasto della frutticoltura dell’export e di una proposta di decreto per la tracciabilitá dell’origine della materia prima dei prodotti trasformati, oltre che modificare la legge sul rischio in agricoltura per rendere meno costosa e più vantaggiosa l’accensione di polizze per le calamità.
Il comparto ortofrutta italiano è quello, senza dubbio alcuno in questo momento, più esposto sia ai cambiamenti del clima (solo in questa annualità si sono verificati fenomeni eccezionali di gelo, siccità, nubifragi improvvisi) che agli attacchi, a volte speculativi, di paesi europei come le vicine Grecia e Spagna, spesso in grado di rompere gli equilibri del mercato, con l’immissione di grandi quantità di prodotto, a prezzi diventati insostenibili per noi e recuperando anche quote di export a nostro discapito perché più organizzati e più economici per costi nettamente più bassi della produzione.
La decisione di elaborare un catasto nazionale delle colture – conclude l’Assessore Braia – dovrà diventare il presupposto per una ormai inderogabile programmazione da realizzare in maniera più attenta e mirata non solo al consumo interno, da stimolare maggiormente, ma soprattutto a incentivare l’export verso paesi obiettivo (da individuare prioritariamente nei continenti Asia ed America) su cui fare attività promozionali del Made in Italy e verso i quali attrezzarsi logisticamente in maniera adeguata, rafforzando il sistema portuale italiano nel quale far rientrare anche la realizzazione della piattaforma ortofrutta di Ferrandina, il cui progetto esecutivo è pronto e per il quale dovremmo completare la dotazione finanziaria anche con l’aiuto del Ministero stesso.”