In merito a quanto riportato negli scorsi giorni dalla stampa locale sull’arrivo e sullo stoccaggio di pet-coke destinato a diversi impianti produttivi tra cui la cementeria di Matera, la società precisa che il prodotto in questione è il combustibile principalmente utilizzato negli impianti di produzione del cemento in Italia e nel mondo.
Si tratta di un combustibile di derivazione fossile ottenuto volutamente dalla raffinazione del petrolio, esattamente come molti altri combustibili utilizzati comunemente, a partire dai carburanti delle automobili.
Il pet-coke è un combustibile convenzionale non pericoloso, da sempre utilizzato e utilizzabile in cementeria, il cui utilizzo è strettamente disciplinato dalla legge, che stabilisce anche alcuni limiti di composizione e condizioni di utilizzo sempre rispettati e verificati.
L’utilizzo del pet-coke fornisce alla cementeria l’energia termica necessaria per il ciclo produttivo del cemento di Matera, prodotto di alta qualità che viene fornito a livello locale per la realizzazione delle infrastrutture pubbliche e private utili allo sviluppo del territorio.
Come la maggior parte delle risorse energetiche indispensabili alle attività produttive del Paese, anche il pet-coke è acquistato ed importato dall’estero: di qui la necessità di farlo giungere a Taranto – in questo caso via mare -, stoccandolo in depositi chiusi e attrezzati a norma di legge esterni alla cementeria da cui poi ci si rifornisce portando in impianto la quantità strettamente necessarie alle quotidiane attività produttive.
La quantità complessivamente trasportata per mare non deve impressionare: anche per ridurre il numero dei trasporti e le conseguenti emissioni, è buona norma movimentare pochi grandi carichi anziché molte piccole quantità. Si precisa che in tutte le fasi del trasporto, dello scarico e dello stoccaggio sono osservate tutte le regole in materia.
È utile infine una considerazione sulle eventuali alternative al pet-coke. La natura stessa del ciclo produttivo del cemento richiede l’uso di importanti risorse energetiche. L’unica alternativa sostenibile è il ricorso ai combustibili alternativi, ovvero quella parte dei rifiuti non pericolosi che residua al termine della raccolta differenziata e del riciclo (fasi non alternative, ma necessarie e complementari alla produzione di tali materiali).
Una soluzione, quella dei combustibili alternativi, peraltro molto utilizzata all’estero ed incoraggiata in Europa, in quanto risolve allo stesso tempo le necessità energetiche degli impianti e il problema dello smaltimento dei rifiuti, essendo le discariche ormai considerate dall’Unione Europea la soluzione peggiore. Le cementerie sono dunque un attore importante e indispensabile nel circuito virtuoso dell’economia circolare.
Gli impianti per la produzione del cemento sono infatti particolarmente adatti all’utilizzo dei combustibili alternativi, per via delle alte temperature dei forni, delle caratteristiche del processo e delle tecnologie ambientali ambientali utilizzate che garantiscono prestazioni ambientali di eccellenza e annullano ogni residuo. Nei paesi nordeuropei è ormai comune un ricorso maggioritario ai Combutibili Solidi Secondari (CSS) negli impianti di produzione del cemento rispetto a quello fossili non rinnovabili derivati dal petrolio.
Si ricorda infine, in merito al tema delle emissioni, che la cementeria di Matera è tra le più moderne e performanti d’Europa e del mondo, sia dal punto di vista dell’efficienza industriale che delle prestazioni ambientali. Sia nel caso dell’utilizzo del tradizionale pet coke che nel ricorso ai combustibili alternativi, dunque, siamo di fronte a emissioni tra le più basse dell’intero settore come verificato dai controlli.