“Dislessia: dai primi segnali alla diagnosi – famiglia, operatori e scuola: un’alleanza possibile”. E’ stato il tema discusso nel corso di un seminario di approfondimento che si è tenuto presso la Mediateca provinciale in piazza Vittorio Veneto a Matera. Un tema che ha visto una presenza notevole di famiglie, docenti di ogni ordine e grado di scuola e di studenti. A conferire su questo tema di grande rilevanza sociale personalità importanti come il professore Giacomo Stella dell’Università di Reggio Emilia nonché direttore di SosDislessia, che ha messo in evidenza “Le linee guida per la diagnosi dei disturbi dell’apprendimento” del MIUR: “Il dislessico oggi esiste ma in passato questa patologia non era riconosciuta e quindi si pensava che il bambino non aveva voglia di studiare perchè andava malissimo a scuola. E pensare che anche Einstain era dislessico. Il professore erra discalculo perché andava malissimo in matematica. Perchè una cosa è sapere fare calcoli e un’altra è ragionare. Nel cervello esistono i lobi che io definisco il triangolo della dislessia: visione della parola, calcolo e comprensione. E, quando un’area non funziona alla stessa velocità accade che ci sono anormalità nello sviluppo. Si tratta di un fatto genetico, che si trasmette di padre in figlio. I genitori oggi riconoscono queste difficoltà, che sono più evidenti in un bambino di sesso maschile Le difficoltà di lettura si eredita dal genitore. A livello nazionale la percentuale dei dislessici tocca percentuali intorno al 2,5% ma nella scuola la percentuale è più alta e negli adulti si attesta intorno al quattro per cento”.
Il professore ha fatto ascoltare anche la registrazione di una lettura di un brano di una bambina dislessica per far capire cosa è la dislessia, che non è certo pigrizia di una bambina”. Poi ha spiegato le linee guida della dislessia rese note dal Ministero della Pubblica istruzione: “Occorre fare delle azioni perché bisogna dare risposte alle famiglie senza perdere tempo. Per segnalare un caso di dislessia è necessario avere pazienza. Infatti occorre attendere che entro la metà del primo anno della scuola primaria le insegnati rilevino le difficoltà dell’apprendimento. E’ opportuno saper cogliere i segnali che si possono manifestare anche con uno sguardo e non precipitarsi a dire subito che il bambino è dislessico. Occorre aspettare e guardare. Adesso è disponibile uno strumento per l’identificazione della lettura orale, della durata di un minuto. L’insegnante deve lavorare con il bambino e riferire alla famiglia e alla scuola il problema”.
Il dottor Domenico Mangione, Responsabile di Neuropsichiatria infantile presso la ASM ha ricordato la definizione della Dislessia precisando che non si tratta di una patologia. Poi sono stati affrontati i fattori psicologici, sociali ed ecologici legati alla dislessia sottolineando il valore dell’autostima dell’alunno e della percezione che ha di sè e dichiara che la Dislessia da origine a demotivazione, aggressività, chiusura in se stesso e rifiuto o fobia della scuola.
Il consigliere Luca Braia ha spiegato che la Regione si è impegnata a stanziare centomila euro per consegnare alle famiglie dei dislessici 140 book approvati dal MIUR. Su questo problema – ricorda Braia – sono state censite in Basilicata 440 famiglie che meritano attenzione dal punto di vista finanziario”. Poi suggerisce la possibilità di attivare un Osservatorio in modo da avviare un confronto con tutti gli attori coinvolti nello studio della dislessia.
Giuseppe Bruno presidente Federsolidarietà/Confcoperative ha suggerito che sarebbe opportuno istituire un Tavolo di Concertazione con l’Asl, scuola e Enti e Associazione per leggere meglio il territorio.
La logopedista Mariangela Bruno, presidente di Imparola, ha ricordato che il suo compito è quello di fare riabilitazione del linguaggio e facilitare l’ingresso del bambino all’interno della scuola elementare”.
Rossella Cardinale, neuropsicologa presso Imparola ha messo in risalto i problemi che gli alunni con dislessia incontrano nello studio e il ruolo centrlae che la scuola deve avere nella individuazione precoce del problema.
Il sindaco di Matera Salvatore Adduce ha assicurato il coinvolgimento sul tema da parte delle istituzioni locali: “Su questo argomento abbiamo espresso Eccellenze e si sono avuti diversi risultati positivi. Vedo nel titolo di questo seminario che le istituzioni sono tenute a margine mentre dovrebbero essere sensibilizzate. Mi sento coinvolto in questa battaglia importante sotto il profilo sociale”.
Il presidente della Provincia Stella si è dichiarato disponibile a portare avanti interventi in base alle disponibilità dell’Ente. Abbiamo responsabilità sulla scuola, che sta vivendo un momento particolare per il dimensionamento scolastico.”
L’incontro, moderato dalla giornalista Antonella Ciervo, è stato promosso dal Centro logopedico e psicopedagogico e Centro SoS Dislessia di Matera, Imparola, in collaborazione con la società di formazione e consulenza aziendale Forma Consult.
Carlo Abbatino
Nota del consigliere regionale Luca Braia sull’incontro dedicato alla Dislessia: “Sostenere famiglie, scuola ed operatori pubblici e privati per vincere la sfida”
Una platea numerosa ed attenta composta da insegnanti di ogni ordine e grado, operatori e famiglie ha partecipato ai lavori del seminario tenutosi ieri a Matera presso la Mediateca provinciale dal tema “Dislessia: dai primi segnali alla diagnosi – Famiglia, operatori e scuola: un’alleanza possibile”.
Nel breve intervento ho reputato opportuno ripercorrere alcune tappe importanti che l’ente Regione ha percorso, in questi ultimi anni, a sostegno degli affetti di questo specifico disturbo del linguaggio, a partire dalla Legge Regionale N.20 del 2007, prima in Italia, sino agli impegni finanziari assunti per il sostegno finanziario e strumentale concesso da qualche anno a favore delle organizzazioni, delle scuole ed alle famiglie ; pur tuttavia, aprendo una finestra sul futuro, ho voluto sottolineare quanto potrà essere necessario mettere in campo per implementare in maniera efficace la legislazione e la programmazione regionali;
Per personale analisi, ed a seguito pure di un confronto avuto nei giorni scorsi con gli operatori del settore, risulta necessario, che l’assessore Mastrosimone mantenga l’impegno assunto qualche giorno fa in consiglio su un mio emendamento , di riportare almeno a 100.000 Euro le risorse (ad oggi sono di Euro 50.000) nel Piano Diritto allo studio utili ad aiutare le famiglie all’ acquisizione degli strumenti compensativi a cui, per sigillarne l’utilità, andrebbe prescritta una fase di addestramento all’uso e di formazione; bisogna, inoltre, includere i DISTURBI SPECIFICI DI LINGUAGGIO E APPRENDIMENTO tra i casi di interesse sanitario all’interno del nuovo Piano Sanitario regionale, nonché prevedere l’istituzione di un Centro Specialistico (ad hoc per questo genere di disabilità) tra le strutture private accreditabili per il SSN (tale iniziativa colmerebbe un buco presente nella L.28/2000) in linea con quanto previsto nella Legge Nazionale sulla Dislessia la N. 170 del 210 Art. 3 comma 1.
Ancora, occorre modificare celermente la L.R 20 del 2007 sulla Dislessia, prevedendo sia che le strutture private accreditate (con adeguate esperienze e curricula) possano eseguire le DIAGNOSI e la RIABILITAZIONE nel rispetto delle linee guida nazionali al fine ridurre drasticamente i tempi oggi ancora troppo lunghi, sia migliorando l’articolato relativo ai comportamenti che le istituzioni pubbliche e quelle scolastiche debbano avere nei confronti degli affetti da DSA, concedendo loro il diritto ad usufruire di maggior tempo e/o strumenti compensativi (pc ed altro) adeguati nell’espletamento di test di ingresso alle facoltà, esami di stato ed universitari al fine di garantire pari condizioni di accesso alla società.
Un sincero plauso e ringraziamento vorrei dedicare al dott. Giacomo Stella dell’Università di Modena e Reggio Emilia e al dott. Domenico Mangione dell’ASM, ed alla D.ssa Cardinale per le loro forbite quanto utili relazioni offerte a contributo della discussione: conoscenze e competenze non sono solo parole di rima, piuttosto segnano spesso la linea di confine tra problematiche e brillanti risoluzioni.
Infine, il mio grazie alle associazioni “Imparola”, “Centro SOS Dislessia” e “Forma consult” ed alle rispettive rappresentanti l’Ing. Marangela e la Dott.ssa Imma BRUNO e l’Ing. Luigia Scarpa per il lavoro che svolgono quotidianamente a sostegno di ragazzi e famiglie ed per aver riposto nelle nostre Istituzioni quella fiducia che, di questi tempi, diventa pure una sana iniezione di coraggio nel continuare a lavorare per il bene delle comunità lucane.
Luca Braia, consigliere regionale PD
La fotogallery sul seminario (foto www.sassilive.it)