Sono oltre un centinaio i lucani presenti ad Ischia da ieri, di cui oltre il 50% ha deciso di rientrare a casa. Lo sostiene il Centro Studi Turistici Thalia che ha monitorato la situazione delle prenotazioni alberghiere da parte dei lucani mettendo in guardia da ogni forma di allarmismo. Il “picco” di maggiore affluenza è nella bassa stagione quando si raggiungono anche le 5mila presenze utilizzando le offerte più vantaggiose. Le strutture alberghiere, termali, ricettive e per la fruizione delle spiagge – sottolinea il Thalia – ad eccezione di alcuni casi a Casamicciola sono tutte funzionanti in quanto non hanno subito danni. L’area colpita dal sisma è circoscritta alla parte settentrionale dell’isola a Casamicciola dove si sono registrati i danni maggiori e purtroppo anche due vittime. Si trova nella parte settentrionale dell’isola a poca distanza da Ischia. Per gli operatori del Thalia – che hanno attivato un servizio di assistenza ai turisti attraverso il proprio sito web allo scopo di tranquillizzare gli ospiti di Ischia in questa fase molto numerosi – è importante sottolineare che gli immobili che sono crollati nel comune di Casamicciola sono di vecchia fattura ed è solo ed esclusivamente per questo che si sono registrati danni solo limitatamente ai due rioni della zona alta del comune termale. Sull’intera isola i trasporti pubblici non si sono mai interrotti, le strutture turistico-ricettive e gli esercizi pubblici sono tutti aperti e a disposizione degli ospiti che possono continuare in tranquillità la loro vacanza. Nel comune di Ischia la situazione si è normalizzata. Gli albergatori ischitani si stanno prodigando in tutti i modi in queste ore per venire incontro ad ogni esigenza degli ospiti e naturalmente agevolare in tutti i modi quanti hanno deciso di interrompere il soggiorno.Del resto – si sottolinea nella nota – non avevamo alcun dubbio, conoscendo bene e monitorando costantemente il lavoro degli operatori ischitani, modello virtuoso per i colleghi meridionali. Il Cs Thalia ricorda che al gruppo Dimhotels – attualmente il gruppo alberghiero più importante dell’Isola d’Ischia per numero di posti letto e strutture alberghiere di proprietà – qualche anno fa è stato conferito il Premio Thalia, per la “qualità dell’ospitalità” superando i vari test riferiti ai servizi erogati. A partire dallo slogan storico “Siamo ischitani fidati di noi” che continua a meritare fiducia. Un successo, quello della famiglia Di Meglio, lungo cinquant’anni, iniziato nel 1957 e fondato sull’umiltà di quattro fratelli imprenditori che senza mai rinnegare le proprie origini, si sono posti con duttilità ed impegno rispetto all’evoluzione dell’economia locale.Oggi, la famiglia Di Meglio pone con orgoglio la propria leadership nell’industria dell’ospitalità dell’Isola Verde, vantando un ricambio generazionale che rappresenta la garanzia del rispetto della propria tradizione, ma soprattutto dimostra quanto sia importante lo “stare insieme” per raggiungere risultati sempre più prestigiosi.E proprio in queste ore contraddistinte da informazioni diffuse da siti web e social che non hanno attinenza con la realtà Isidoro Di Meglio rassicura sulla piena funzionalità delle strutture e mette in guardia da ogni forma di “sciacallaggio mediatico”. Ci sono le immagini web in diretta a confermarlo. Non è casuale – evidenzia il Cs Thalia – che il gradimento dei lucani ricada sulla più ampia dimensione-vacanza che Ischia può offrire: mare, sole, terme, benessere, gastronomia, trekking, sport, escursioni, storia, cultura, eventi, shopping; il tutto, distribuito in buona parte dell’anno e, soprattutto, condito da un clima sempre mite ed ospitale anche nei mesi più rigidi.
TERREMOTO ISCHIA: IDV, PROGRAMMARE INTERVENTI SICUREZZA ANTISMICA
Siamo stanchi di sentirci ripetere in occasione di ogni terremoto come quello di ieri ad Ischia che la messa in sicurezza sismica dell’Italia ha un costo che oscilla da un minimo di 36,8 miliardi e può arrivare a oltre 850 miliardi, a seconda della tipologia costruttiva degli edifici e della classe di rischio del comuni in cui sono stati costruiti. La sicurezza dei cittadini va affrontata con una programmazione certa nelle poste finanziarie da destinare e nella consapevolezza che l’unica prevenzione a morti e sciagure è l’adeguamento antisismico di ogni casa.
E’ quanto sostiene la segreteria regionale di Italia dei Valori Basilicata sottolineando che circa 20 mila alloggi in Basilicata sono stati costruiti dopo il 1942 e almeno 120mila prima del 1960 con ben 70 mila classificati in uno “scarso stato di conservazione”. Al 2016 i comuni lucani hanno ricevuto e speso per il patrimonio abitativo 2,5 mld di euro, mentre per completare l’adeguamento antisismico delle abitazioni coinvolte pur senza aver ricevuto danni gravi e non dichiarate inagibili (la cosiddetta priorità b) servono ulteriori 800mln di euro. Un fabbisogno finanziario che, ci rendiamo conto, è altissimo.
E’ evidente – continua la nota di IdV – che la responsabilità primaria ricade sul Governo che ha istituito appositamente l’organismo “Casa Italia”, calcolando che applicare il sismabonus ai soli edifici in muratura portante che si trovano nei 648 comuni più pericolosi richiederebbe allo Stato un costo di quasi 25 miliardi di euro «sotto forma di minori imposte». Il numero si può leggere in positivo, considerando l’effetto moltiplicatore che può essere generato su un settore strutturalmente in crisi come quello dell’edilizia da un vasto piano di interventi sul settore abitativo. Si pensi alla situazione di emergenza in cui versa da troppi anni il comparto delle costruzioni pubbliche e private nella nostra regione con la perdita di centinaia e centinaia di posti di lavoro l’anno. Nel rapporto diffuso proprio da “Casa Italia” c’è anche una stima delle risorse che servono – circa 125 milioni – per muovere i primissimi passi: una vasta attività di diagnosi sull’esistente e una dimostrazione pratica di come attuare gli interventi, attraverso alcuni cantieri-pilota.
Siamo convinti che – si legge nella nota di IdV – anche cominciare a sperimentare con i cosiddetti cantieri-pilota dando priorità al patrimonio di edilizia residenziale pubblica gestito dagli Ater di Potenza e Matera può essere un’opportunità per non superare la “sindrome dell’impresa impossibile”. A patto che non diventi impossibile dopo 37 anni dal sisma dare una casa ai residenti di Bucaletto a Potenza.