“Dopo i tragici fatti di Barcellona, il ministro dell’Interno Marco Minniti il giorno 18 Agosto ha tenuto a Roma una riunione con i vertici nazionali delle forze di polizia, forze Armate, dei servizi d’intelligence e il rappresentante della sicurezza del Regno Unito, per rafforzare ogni misura di sicurezza già attivate a difesa degli obiettivi sensibili. A tal riguardo, prendendo atto del livello 2 di allerta, tutti gli Agenti di Polizia sono stati sensibilizzati ancor più a portare con sé l’ arma d’ordinanza anche fuori servizio, poiché un intervento tempestivo nelle circostanze in esame potrebbe contribuire alla limitazione del danno”.
A darne notizia sono i sindacalisti della Polizia Penitenziaria e della Polizia di Stato, nelle vesti di Pino Giordano segretario provinciale dell’Ugl Matera, Giovanni Grippo segretario regionale dell’Ugl Basilicata Polizia Penitenziaria e Nunzio Di Lecce, Consigliere Nazionale Les Polizia di Stato che hanno riunito il direttivo provinciale, per affrontare il problema e discutere sulle strategie da adottare per garantire maggiore sicurezza al paese.
Per i sindacalisti, “l’Ugl intende precisare che tutte le forze di Polizia hanno sempre avuto l’obbligo normativo di portare con sé l’arma h/24 al servizio del Paese svolgendo compiti di polizia giudiziaria, pubblica sicurezza, polizia stradale, antiterrorismo, antidroga, scorte, piantonamenti, traduzioni e di gestione delle persone sottoposte a provvedimenti di restrizione o limitazione della libertà personale. Dietro a tutto c’è sempre la regia di uomini e donne e a Matera, come nel resto d’Italia, è solo grazie a loro che si sono potuti raggiungere ottimi risultati, tant’è che nell’ultimo anno, la città capitale europea della cultura nel 2019 e la costa ionico/metapontina continuano ad essere considerate tra le più sicure d’Italia. Questo si deve al comportamento dei nostri uomini, un lavoro eccellente ma non possiamo nascondere, del quale le autorità non vengono mai messe a conoscenza, di quello relativo al malcontento del personale, che, a causa di leggi inadeguate e mancanza della certezza della pena, senza contare la mancanza di strumenti adeguati di autodifesa, vanificano il lavoro svolto dalle forze dell’ordine mettendo a rischio anche l’incolumità degli operatori stessi. Un malcontento che aleggia pesantemente proprio in quei poliziotti che svolgono servizio in volante che lavorano su strada dalla mattina alla sera compresa la notte o, dove nel carcere di Matera che perennemente è in uno stato di emergenza, la carenza di personale di Polizia Penitenziaria, sta mettendo a dura prova le pochissime unità che espletano il servizio con la copertura di doppio e triplo posto di servizio con relativi accorpamenti dei reparti detentivi: la gestione detenuti stà diventando ingestibile e rischiosa. Allora, visto che questo non lo dice nessuno, lo facciamo noi dell’Ugl che, come sempre, ci mettiamo la faccia per dare voce a chi non ce l’ha ed a chi spesso viene dimenticato. Se esistesse un misuratore del malcontento dei poliziotti, siamo certi che oggi avremmo toccato il picco massimo a causa di un riordino delle carriere che delude le aspettative di molti poliziotti dopo un ventennio dall’ultimo riordino, una politica nazionale miope che sta chiudendo uffici della Polizia di Stato. Potremmo continuare ancora per molto tempo .- proseguono Grippo, Di Lecce e Giordano -, ma la verità è ben distante dalle sole statistiche. Oggi più che mai, i poliziotti sono chiamati a svolgere un lavoro delicato, valutare e decidere cosa fare in pochi secondi o forse minuti. Per non parlare dei baschi azzurri, stanchi, vittime di una gestione non più sopportabile e rinviabile. Una sola unità del Carcere nello stesso turno si trova ad espletare alcuni posti di servizio come: Addetto avvocati e magistrati, Addetto infermeria, Addetto vigilanza educatori, psicologo, ministro FI culto, Addetto Attività Sportive e ricreative detenuti, perquisizione detenuti in arrivo e in partenza, Addetto Cucina detenuti e sezione nuovi giunti, e chi più ne ha più ne metta. Senza contare i tagli che hanno messo in ginocchio il comparto sicurezza, risorse per la manutenzione ordinaria delle caserme quasi azzerati, divise insufficienti, uffici immigrazione e di frontiera al collasso causa carenza personale. Di fronte ad un Governo che riduce le risorse economiche e umane, di fronte alla chiusura di uffici territoriali strategici, di fronte allo svilimento delle funzioni di contrasto alla criminalità, di fronte ad un riordino delle carriere “truffa”, i poliziotti non possono presentarsi in piazza con il sorriso stampato sulle labbra, vestiti a festa, con le auto nuove e luccicanti, a raccontare bugie alla popolazione. La triste realtà è che tutte le forze di Polizia – precisano e concludono i sindacalisti – prestano servizio su tutto il territorio Italiano 24/24, con alto senso del dovere nonostante la costante e urgente emergenza di personale di assunzioni e mezzi. Se non fosse per gli uomini in divisa, il resto sono solo chiacchiere”.