Tra gli operatori turistici di Maratea regna grande preoccupazione, mista a tanta amarezza ed impotenza, dopo l’ennesimo (della stagione estiva 2017) incendio che fa seguito a quello dell’11 giugno di Monte San Biagio, agli incendi devastanti di Acquafredda e Certusa che, tra l’altro, hanno provocato la chiusura della SS 18. Un continuo divampare di roghi che rischia di deturpare la bellezza di Maratea che deve essere l’immagine principale del Capodanno Rai.
Biagio Salerno, presidente del Consorzio Turistico Maratea, si fa interprete dei sentimenti degli associati e non usa mezzi termini. “Può essere definita solo un’azione criminale questa degli incendi sul nostro territorio. Ci sono aree interessate dalle fiamme che impediranno di fare escursioni. Sono riuscito a realizzare pacchetti di soggiorno turistico con minimo 10 gruppi in bassa stagione amanti del trekking. Questa gente non verrà più sui nostri sentieri visto che vegetazione non esiste più. Avevamo cercato di allungare la stagione proprio dando il giusto valore alla nostra natura. Ne parlavo continuamente con orgoglio visto che il risultato di ogni trekking era caratterizzato da complimenti e entusiasmi che permettevano a molti gruppi di ritornare in Basilicata. Mi duole dire che tutti i nostri tentativi di allungare la stagione valorizzando la natura sono andati in fumo”.
Gli appassionati del trekking ma anche di semplici passeggiate-escursioni, i cicloturisti, gli speleologi e amanti di pratiche sportive all’aria aperta – sottolineano dal Consorzio – sono stati il target più importante del mese di giugno scorso e dovrebbero esserlo anche a settembre. Scelgono i periodi di meno caldo per scoprire luoghi spettacolari con percorsi adatti a tutti, anche ai meno esperti. Per chi ama immergersi nella natura e godere di spettacolari scorci panoramici, il territorio di Maratea è considerato il luogo ideale.
Come albergatori ed operatori – dice Salerno – siamo particolarmente attenti a questa tendenza di vacanza che da noi si è affacciata di recente ma che nel Paese ha una consolidata e diffusa tradizione. Si pensi solo che il cosiddetto turismo natura in Italia genera oltre 101 milioni di presenze, per un giro d’affari di 11,4 miliardi di euro. E come non ricordare che il nostro patrimonio naturalistico è parte integrante del patrimonio che intendiamo candidare a Patrimonio tutela Unesco ? Come si può accettare che un territorio di grande importanza, di grande prestigio e di grandi potenzialità possa subire un attacco così disumano con roghi appiccati ad ogni altezza e come si può pensare ancora oggi all’autocombustione? Sono gli interrogativi di Salerno che aggiunge: l’amore per la propria terra viene calpestato in pochi secondi di efferata crudeltà da menti malate e frustate, peggio se per interessi. La salvaguardia del proprio territorio è un dovere di tutti, come può’ essere che non si colga ancora l’importanza dell’unica risorsa vera di questo paese, la natura. Viviamo sconcertati per quello che sta accadendo nella nostra Regione e in tutta Italia. Non possiamo restare a guardare, ma nello stesso tempo mi chiedo cosa si può fare per scongiurare questo puntuale attacco che ogni anno si ripete.
La sollecitazione del Consorzio alla Regione: programmare subito un piano di recupero-rimboschimento delle aree interessate dalle fiamme perché i turisti che verranno per Capodanno non trovino ancora alberi e vegetazione anneriti.