La performance di danza di “Focus Young Arab Choreographers” ha concluso al Museo Ridola il doppio appuntamento nel fine settimana a Matera del “Città delle 100 Scale festival”. Un appuntamento dedicato alla nouvelle vague della danza contemporanea araba che è sostenuto a livello nazionale dal MIBACT, attraverso un network di undici associazioni e festival. Ai giovani artisti, selezionati all’interno del Beirut international platform of dance e in collaborazione con la Maqamat dance theatre di Beirut, il MIBACT e il MAECI, è offerta una tournèe in Italia, con la possibilità di sperimentare i propri spettacoli, incontrando pubblici, spazi e contesti molto diversi tra di loro. Questi coreografi rappresentano una generazione più fortunata della precedente perché hanno voglia e possibilità di uscire dai loro Paesi per riportare, poi, in patria quello che imparano all’estero. Non è certo un caso che siano tutti uomini. Nel mondo arabo, tranne che in Tunisia, prevale la coreografia maschile. È un fatto generazionale. Una ventina d’anni fa erano soprattutto donne con formazione di danza classica appresa da insegnanti dell’ex Urss. In quella contemporanea che si è sviluppata in seguito si sono fatti avanti gli uomini che provengono dall’hip hop. Il primo spettacolo, “Under the flesh” con la coreografia firmata da Bassam Abou Diab ha coinvolto il libanese Bassam Abou Diab, Samah Tarabay e un traduttore, quini spazio al tunisino Hamdi Dridi con Tu Meur(S) de terre con la coreografia di Hamdi Dridi, a seguire l’egiziano Mounir Saeed di Cramp Group e infine il palestinese Sharaf Dar Zaid nello spettacolo “To be…”
La fotogallery dell’appuntamento dedicato a Focus Young Arab Choreographers (foto www.SassiLive.it)