“Dialogo ed Accoglienza” devono essere al primo posto quando si parla di migranti e rifugiati: lo ha sottolineato Monsignor Salvatore Ligorio, arcivescovo metropolita e presidente della Conferenza Episcopale di Basilicata, partecipando ad Amburgo ad un incontro sul tema “I migranti ed i rifugiati oggi” . L’evento è stato organizzato dall’associazione Prima Persona e.V. in occasione del 65° Anniversario di Fondazione della Missione Cattolica Italiana di Amburgo, in collaborazione con il Consolato Generale d’Italia ad Hannover, Comites, Fondazione Migrantes, Palazzo Italia delegazione Germania. Relatori della tavola rotonda don Pierluigi Vignola – Parroco/Missionario della Missione Cattolica Italiana e Delegato della Zona Nord della Germania delle Missioni Cattoliche Italiane, oltre che presidente della stessa Associazione “Prima Persona e.V.”, il prof. Giuseppe Scigliano, Presidente del ComItEs circoscrizione di Hannover e Francesco Bonsignore Co-Presidente dell’Associazione Prima Persona e.V. e moderatore della serata.
L’identità di ogni cultura europea – è stato sottolineato nell’incontro – è ed è sempre stata un’identità di frontiera. Uomini donne e bambini dal nord e centro Africa, dal sud est del mondo si mettono in marcia per raggiungerne i confini. Oggi per milioni di persone Europa è sinonimo di libertá, pace e benessere. L’Italia è sottoposta ad una pressione drammatica sulle coste del mediterraneo, un mare che salva ma che miete anche vittime. La Germania e la Scandinavia, per molti di essi, sono i Paesi da raggiungere.
Mons. Ligorio, partendo dalla riflessione di Papa Francesco per la giornata dei migranti 2018 ha sostenuto di aver accettato ben volentieri l’invito di don Pierluigi partecipando all’evento prima come Padre e Pastore di un Suo figlio in missione all’estero, appunto quale prete Fideidonum (in latino: “dono di fede”), inviato cioè a realizzare un servizio in un territorio di missione per la cura pastorale a favore degli immigrati italiani per una loro maggiore integrazione ma mantenendo la cultura e l’originalità della loro tradizione religiosa. Per ribadire il discorso della missionarietà nel precedente appuntamento del 65° nel mese di giugno, alla presenza di Mons. Alfred Xuereb, già 2° segretario di Papa Benedetto XVI e poi 1° segretario di Papa Francesco ora Prelato Segretario Generale del Dicastero Vaticano dell’Economia, Mons. Ligorio ha consegnato a don Pierluigi a nome di Papa Francesco una medaglia riferendo ciò che il Papa voleva esprimere a don Pierluigi e cioè : “quale suo stretto collaboratore come missionario nel Nord della Germania”. Subito dopo entrando nel tema della riflessione, Mons. Ligorio ha precisato come “Dialogo ed Accoglienza” devono essere al primo posto quando si parla di migranti e rifugiati, ricordando Paolo VI ed il Concilio Vaticano II, perché solo il dialogo e la speranza possono superare i muri. La vera ricchezza – ha concluso il Presidente della Cei di Basilicata – è l’integrazione fra i popoli, per questo i governanti hanno una grande responsabilità e devono avere una vera coscienza nel dialogare; ciò significa costruire e lavorare per un mondo migliore.
Per la delegazione di Germania di Palazzo Italia – ha detto il presidente Giovanni Baldantoni – l’iniziativa si inserisce nel programma di lavoro che punta a rinsaldare i legami degli emigrati italiani in Europa a partire dai valori religiosi, etici e di solidarietà, senza i quali il ruolo dei nostri corregionali all’estero risulterebbe sminuito. Guardare al fenomeno dei rifugiati è un dovere per tutti quanti non vogliono voltare la testa dall’altra parte ed ignorare il dramma umano che si ripete quotidianamente e necessità sì di solidarietà ma anche e soprattutto di risposte politiche.
Set 12