La riscoperta delle bellezze naturali e storiche della Basilicata, la visita dei luoghi ameni della nostra regione e la visita al Museo dell’Emigrazione lucana nel Castello di Lagopesole, quindi l’incontro con le Istituzioni. E’ l’itinerario scelto e ‘posseduto’ dagli emigrati lucani nella città argentina di Lanusche oggi sono stati ricevuti dal presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica e dal presidente della Commissione regionale dei Lucani nel mondo, Aurelio Pace.Ad accompagnare gli italo-argentini componenti il gruppo (dieci originari di Pescopagano, uno di Laurenzana, Marsico Nuovo e Barile, un argentino e sei italiani originari di altre regioni) il presidente dell’Associazione “SociedadMutualPescopaganesa”, Gerardo Pinto.
Pinto, ringraziando il Consiglio regionale e l’Amministrazione comunale di Pescopagano per l’ospitalità ricevuta, ha inteso “condividere il momento di grande gioia vissuto in questo che è il primo di una serie di viaggi programmati con la partecipazione, ad ognuno, di venti persone con la finalità di riprendere a pieno titolo le fila di un discorso del resto mai interrotto con la Basilicata, facendola conoscere anche ad altri emigrati non lucani che avranno modo di apprezzarne tradizioni e angoli dal fascino raro. Il legame con la terra di origine – ha detto Pinto – ci ha suggerito l’idea della costruzione di una ‘Casa’ a Lanus per dare ancora maggior vigore alla presenza italiana ed un concreto punto di riferimento per quanti vogliano recarsi nella città argentina. Nella certezza della ‘bontà’ dell’iniziativa, resta il patrimonio di un cordone ombelicale che porterà in Basilicata sempre nuova gente in un’ottica di valori pregnanti parte di una cultura sempre viva”.
Pescopagano alla data del censimento del 2015 contava 1960 residenti e 1910 iscritti all’Aire (Anagrafe degli italiani residenti all’estero), cifra questa altamente indicativa pari al 102 per cento degli iscritti in totale (percentuale tra residenti ed emigrati). Vale a dire che Pescopagano è il paese lucano con il più alto tasso di emigrazione.
Il consigliere Castelgrande, nel ricordare che i suoi natali hanno un gran fetta di attinenza con Pescopagano, ha sottolineato “l’importanza dell’incontro e, soprattutto, la sensibilità che da sempre i lucani in regione e le istituzioni dimostrano nei confronti degli emigrati. Peculiarità e sensibilità della Basilicata – ha detto – che favoriscono l’incontro con le associazioni all’estero e l’unione tra le stesse”.
Pace ha parlato della “ Commissione regionale dei Lucani nel mondo come di un organismo che, pur restando per certi versi impersonale ed istituzionale, suscita profonda emozione. Una emotività legata proprio ad ogni momento di incontro con i corregionali. Un organismo – ha ribadito – che ha la grossa ambizione, sin qui ben espressa, di tessere una rete dalle trame fittissime con le comunità di lucani all’estero che sono facilmente riconoscibili per i tratti comuni che li contraddistinguono, vedi l’operosità e la volontà di far crescere il Paese di approdo con il proprio sacrificio, dimostrando grande capacità intellettiva e propensione per l’innovazione. La Basilicata di per sé – ha continuato –anche per il doppio toponimo che la caratterizza è terra difficilmente riconoscibile ed individuabile, ma sono i lucani a tracciare le fila di un discorso, questa volta ben conosciuto e distinto, diverso da quello degli emigrati da altre parti del mondo. Sono i lucani che hanno scritto tante storie, storie che hanno inciso profondamente. Caratteristica prettamente lucana è quella di difendere il tratto di riconoscibilità e momento particolarmente esaltante il fatto che, oggi, è divenuta la regione più cliccata sui social, anche in virtù della trasformazione conosciuta: Basilicata non più ferma a Carlo Levi, alla ruralità trasmissiva e pura, ma terra di conoscenza che ha intrapreso un cammino fatto di un passaggio fondamentale di sviluppo. Il ‘pensiero meridiano’ che fa incontrare le persone emozionandole. Dopo il sacrificio, quindi, l’ apprendimento , i sassi non più una vergogna, ma patrimonio dell’Unesco. La terra che ha visto le gesta di Federico II, gli arabi fermarsi nelle rabatane, la cultura arberesche trovare la giusta locazione. Lucania quale capacità di reinventarsi il futuro dai elementi indissolubili e preziosi: identità, conoscenza e speranza. Integrazione e conoscenza – ha concluso Pace – che trovano nei lucani nel mondo i più importanti ambasciatori”.
Mollica ha ribadito “la grandezza, non solo nei numeri, della comunità italiana in Argentina, paese con la percentuale più alta di emigrati italiani la maggior parte provenienti proprio dall’area di Pescopagano e San Fele”. Nel sottolineare la particolarità della forza e della tenacia dimostrata dai tanti pescopaganesi in Argentina, Mollica ha rimarcato che “la costruzione della ‘Casa’ a Lanus,nel quartiere Pescopagano, con i suoi posti letto favorirà gli scambi e darà modo di ricreare tradizioni che non devono morire in nome di un grande legame e di radici comuni. Il senso di appartenenza deve essere trasmesso con continuità ai ragazzi italiani emigrati destinatari di una serie di progetti da parte del Consiglio regionale che prevedono scambi culturali sì, ma anche di sensazioni fulcro della vita, ritrovando affezione ed interessi simili. Tra questi il progetto Alba per il recupero del dialetto, concepito in collaborazione con l’Università della Basilicata e che prevede il Centro di dialettologia con il concepimento del primo atlante del dialetto lucano. La Basilicata – ha sottolineato Mollica – è l’unica Regione d’Italia che investe realmente nella emigrazione. L’italiano e pescopaganese all’estero è portatore di valori profondi ed indistruttibili, Rosario è città partner di Matera 2019 in un ambito di connotazione del tutto positiva e distintiva che trova riscontro nel profondo lavoro svolto qui in Basilicata dagli organismi preposti alla salvaguardia di un rapporto che è sacro e che i giovani devono fare proprio cogliendo l’essenza ed i contenuti dei tanti progetti in atto”.