Gianni Rosa, consigliere regionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale: “Valutazione di impatto sanitario nei Comuni di Viggiano e Grumento Nova: la politica vuole trasformarsi in un tribunale e prende tempo”.
Dalla III Commissione di ieri, in cui è stato audito il professor Bianchi, Coordinatore scientifico dello studio per la Valutazione di impatto sanitario nei Comuni di Viggiano e Grumento Nova, emerge tutta la debolezza della politica lucana ad affrontare problematiche che vanno al di là della ordinaria amministrazione e dei contentini agli amici.
Abbiamo dei dati. Certo, si tratta solo di una sintesi quella che abbiamo ricevuto nei giorni scorsi ma non pensiamo che alla presentazione del 22 Settembre verranno ribaltati.
Questi dati ci dicono che a Viggiano e a Grumento si muore di più e ci si ammala di più, per determinate patologie, sia rispetto al resto della Val d’Agri, sia rispetto al resto della Regione.
“I risultati mostrano degli eccessi di rischio che sono connessi con gli inquinanti derivanti dal Cova”. Sono parole di Bianchi.
A questo punto, tutti si sono lanciati alla frenetica ricerca del ‘nesso di causalità’: si può dire che l’attività del Centro Olio ha causato, necessariamente e imprescindibilmente, l’aumento delle morti o di alcune patologie nei viggianesi e nei grumentini? Ma il punto non è questo. La questione è: c’è un’associazione, acclarata dallo studio, tra i fumi del COVA e l’alto numero delle morti e delle malattie respiratorie e cardiocircolatorie in quei due Comuni della Val d’Agri. Cosa vuol fare la politica?
Invece, la Commissione di ieri si è trasformata in un Tribunale, nonostante Bianchi sia stato molto preciso nel differenziare quello che è uno studio scientifico da una perizia utile ad ‘incriminare’ qualcuno in un processo.
La Valutazione di impatto sanitario non è una consulenza tecnica nella quale, per ottenere la condanna del reo si deve dimostrare che il fatto illecito è conseguenza certa di una determinata condotta. Lo studio scientifico raccoglie i dati e li elabora e da questa elaborazione viene fuori che “C’è un’associazione tra vivere in una certa area che ha un tipo di inquinamento rispetto a vivere in un’altra area che ha meno inquinamento e questo inquinamento viene sostanzialmente da emissioni Cova.”.
L’unica domanda che dovremmo farci è: perché la politica intervenga serve che le emissioni del COVA siano causa dell’aumento delle morti e delle malattie dei cittadini di Viggiano e Grumento o è sufficiente che ci sia il ‘rischio’ che ne siano la causa? La politica necessita di prove inconfutabili come un Tribunale o è bastevole il ‘principio di precauzione’?
Il dott. Bianchi risponde anche a questa domanda: il nesso di causalità “non è necessario per prendere delle decisioni di sanità pubblica”. È questo il nodo: la politica deve intervenire prima, si deve muovere quando “c’è un’associazione di rischio” non solo quando c’è già una causa conclamata. Si chiama prevenzione.
Ma la politica lucana non sa di cosa stiamo parlando: si muove solo dopo che ci sono eventi catastrofici o inchieste giudiziarie. In questo caso, però, l’unica soluzione nel caso si agisca con ritardo sarebbe la chiusura. È questo che la politica lucana vuole? Aspettare che le morti si moltiplichino e chiudere il Centro Olio? O vuole prendere provvedimenti per la tutela della salute pubblica e perché le attività del COVA si svolgano in sicurezza?
Sposiamo in pieno le parole di Bianchi: “È compito della politica trasformare in decisioni i risultati che ha in mano. La situazione è impegnativa. Quanto si vuol tenere conto di queste indicazioni è una domanda che faccio io a voi.”.
Aspettiamo che qualcuno dal Governo regionale ci risponda.