Consigliere regionale Gianni Rosa (Fdi-An): “La lotta al dissesto idrogeologico in Basilicata è, purtroppo, una battaglia persa in partenza”. Di seguito la nota integrale.
E’ di pochi giorni fa l’articolo de “Il Sole 24 ore” che, facendo il punto sullo stato di attuazione del Piano Nazionale di interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico, evidenzia come la Basilicata, insieme alla Campania, sia l’unica regione italiana a non aver ancora condiviso col Ministero competente l’elenco definitivo degli interventi. In sostanza non è stata conclusa la prima fase istruttoria del procedimento.
In materia di contrasto al dissesto idrogeologico e di mitigazione del rischio questo Governo regionale manca di progettualità e concretezza. E la notizia di questi giorni ne prove. Fanno storia ormai i decennali ritardi nella progettazione e messa in opera di interventi che, per le notevoli criticità che si impegnano a risolvere, dovrebbero essere tempestivi.
Abbiamo presentato, nei giorni scorsi, due interrogazioni a risposta immediata al Presidente della Giunta con l’intento di portare in Consiglio una discussione non più rimandabile e che possa analizzare a fondo la questione.
Perché questo ritardo? Qual è la giustificazione di un ‘vuoto’ progettuale che, in una Regione come la Basilicata, non fa altro che aumentare il continuo stato di emergenza per dissesto idrogeologico in cui versa il territorio? Questo abbiamo chiesto in un’interrogazione.
Ma non è tutto. I ritardi nel piano di progettazione e nei tempi di intervento sono una criticità che si ripete ciclicamente e veniamo, quindi, all’oggetto della nostra seconda interrogazione.
A Febbraio 2016 la Regione Basilicata sottoscrive un mutuo della durata di 25 anni con BEI (Banca Europea degli Investimenti). 250 milioni di euro per finanziare il 50% del programma regionale per arginare gli effetti dei dissesti idrogeologici. A Novembre 2016 viene approvato lo schema del III Atto Integrativo di un vecchio Accordo di Programma per la mitigazione del rischio idrogeologico fra Ministero dell’Ambiente e Regione Basilicata, sottoscritto in data 14/12/2010.
Lo schema del suddetto atto prevedeva il finanziamento complessivo di 61 interventi per un importo complessivo di € 95.618.914,62 a valere, appunto, su una prima tranche, del Mutuo BEI. Interventi che comprendono: mitigazione del fenomeno di erosione costiera, sistemazioni idrauliche, regimentazione di fiumi e torrenti, messa in sicurezza di centri abitati, consolidamenti di versanti.
Tutti interventi vitali per la sicurezza del territorio e dei centri urbani. Ma, a distanza di un anno, quanti e quali sono stati appaltati? Qual è lo stato attuale degli interventi programmati? Questo abbiamo chiesto nella seconda interrogazione.
Ritardo aggravato dal fatto che, per questi interventi, la Regione ha acceso un mutuo, indebitando, di fatto, i suoi cittadini.
Insomma, l’esposizione del nostro territorio a un continuo rischio idrogeologico è talmente evidente che è superfluo ribadirlo e la lotta al dissesto richiede capacità progettuali e tempestività di intervento che, evidentemente, questo Governo regionale non ha.
Le parole dell’Assessore Benedetto che, ammettendo, in una recente intervista, il ritardo della Regione sulla prima fase istruttoria, si è augurato che «dopo la predisposizione della graduatoria non si verifichino tragedie o nuove emergenze», non fanno ben sperare. Ci danno la misura di quanto si invochi il fato, navigando a vista.