Dina Sileo, coordinatore regionale “Vicario” di Forza Italia, in una nota contesta le dichiarazioni rilasciate dall’assessore Braia che riguardano l’avvio della formazione per cani qualificati in riferimento alla caccia e al controllo faunistico in Basilicata. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
L’Assessore Luca Braia, nel comunicato “Caccia e controllo faunistico, al via la formazione per cani qualificati”, comunica con orgoglio l’intervenuta convenzione tra la Regione Basilicata e l’Ente Nazionale Cinofilia Italiana (ente di natura privatistica) per la formazione dei cani qualificati al fine di esercitare l’esercizio venatorio, l’attività di controllo faunistico e il monitoraggio delle specie faunistiche ed in altri ambiti di rilevanza sociale e di pubblica utilità ( quali cani da limiere e girata,cane da singolo, coppia o mute per la braccata al cinghiale, lepre e volpe, recupero dei capi feriti, monitoraggio dei galliformi, beccaccia ecc..) portando ad esempio anche la Regione Toscana. Ricordo che la norma nazionale che disciplina l’esercizio venatorio è la Legge quadro . n.157/1992 e s.m.i. cui le Regioni devono uniformarsi. Oggi sfugge ai rappresentanti della Regione Basilicata che la legge nazionale, in tema di ausiliari per l’esercizio dell’attività venatoria, non mette alcun limite nella scelta del cane da caccia, non impone razze canine. Nella legge si parla delle specializzazioni nel metodo di caccia ( ferma, seguita, riporto e così via), l’unico adempimento è la semplice iscrizione all’anagrafe canina delle ASP di residenza. Ancor più assurdo è che la Regione Basilicata, per le attività di controllo faunistico, ignori completamente l’intervenuta sentenza della Corte Costituzionale la n.139 del 23 maggio – 14 giugno 2017, pubblicata in Gazzetta Ufficiale I° Serie Speciale n.25 del 21/ 06/ 2017. Mentre la Corte Costituzionale ribadisce che il selencontrollo deve essere esercitato dagli ufficiali tassativamente elencati dalla legge nazionale 157/92 e dichiara costituzionalmente illegittime le norme che dispongono diversamente, la Regione Basilicata legifera in senso opposto. La confusione creatasi deve essere da subito chiarita. Cosa accadrà dal 1° ottobre con l’apertura della caccia? I cacciatori lucani dovranno liberarsi delle migliaia di cani di proprietà e acquistare cani iscritti all’ENCI ? In alternativa dovranno formare i poveri cani che non hanno pedigree secondo il disciplinare ENCI e di conseguenza iscriversi ad un’associazione privata? Presidente Pittella, Assessore Braia, la misura è colma! E’ stata violata la norma nazionale e gli elementari principi di uguaglianza e di parità di trattamento fra cacciatori. Forza Italia chiede che si rispetti il principio stabilito dalla Corte Costituzionale e si intervenga subito con nuova legge regionale.
Set 19