Un gradito ritorno a Matera per Stefano Belisari, noto al grande pubblico con lo pseudonimo di Elio, nome d’arte con cui si è affermato da frontman della storica band degli “Elio e le storie tese”. Dopo il concerto eseguito con l’Orchestra Sinfonica della Magna Grecia nel 2001 al teatro Duni di Matera sedici anni dopo “Elio” è tornato nella città dei Sassi per presentare “Cantiere Opera, Vincenzo Bellini ovvero che romantico”, in compagnia di Francesco Micheli con Simone Soldati al pianoforte e il soprano Vittoriana De Amicis. Misterioso e affascinante, tormentato e romantico. Vincenzo Bellini è compositore degno di questo nome: come molte rock star è morto in giovane età, a 34 anni e ancora oggi viene ricordato dal pubblico che ama la lirica come un artista eccentrico, bello e dannato, capace di far battere il cuore di mezza Europa con le sue storie strazianti. “Torno a Matera molto volentieri per questa “pazzia” insieme a Francesco Micheli, il mio complice sul palcoscenico e con l’Orchestra del Conservatorio di Matera e a tre bravissime cantanti liriche, insieme ad un pianista che si chiama Simone Soldati che è arrivato espressamente da Lucca per mettere in scena questo spettacolo che nel mio caso come sempre ha qualcosa di alternativo, originale ma sempre animato da un fine generoso, che è quello di trasmettere al pubblico dei non appassionati la bellezza di Bellini”.
Ritorni a Matera a distanza di 16 anni. Come hai trovato la città e sopratutto il suo fervore culturale in vista del 2019 quando questa città sarà la capitale europea della cultura? “Ho trovato un fervore culturale fortissimo, l’ultima volta che sono stato qui non c’era tutto questo fervore culturale e quindi bravi, esistete e la cultura sarà pietra angolare per fare rinascere il nostro bellissimo Paese”.
Se Vincenzo Bellini fosse una rock star dei nostri tempi chi potrebbe ricordare? “Sarebbe Bellini perchè nessuno degli artisti che sono in vita adesso vale un unghia dei compositori classici che hanno fatto grande la musica italiana in tutto il mondo. E quindi Bellini, esattamente come Puccini, Verdi e Rossini, sarebbero loro stessi probabilmente ignorati, perchè se oggi si fa una cosa troppo complessa il pubblico fugge”.
“Cordialmente” (il programma più longevo della radiofonia italiana in onda dagli anni 90 su Radio Deejay) tornerà anche in questa nuova stagione? “Non lo so, bisogna chiedere a Linus”.
Michele Capolupo
La fotogallery dell’intervista a Stefano Belisari “Elio” (foto www.SassiLive.it)