Anche sulle tavole dei lucani c’è uno storico ritorno del vino nel 2017 con un aumento record degli acquisti delle famiglie trainato dai vini Doc, dalle Igt e degli spumanti. E’ quanto emerge da una analisi di Coldiretti da cui si registra complessivamente un balzo del 3% anche tra le mura domestiche, con una profonda svolta verso la qualità come dimostra il fatto che a calare sono solo gli acquisti di vini comuni (-4%). “Dopo che negli ultimi 30 anni i consumi di vino si sono più che dimezzati toccando il minimo storico dall’unità di Italia con una stima di 33 litri a persona alla anno, il calo – sottolinea Coldiretti Basilicata- si è arrestato anche se i livelli nazionali restano di molto inferiori a quelli della Francia dove il consumo di attesta sui 45 litri. Nel bicchiere degli consumatori un vero successo registrano – sottolinea Coldiretti Basilicata – i vini locali, oggi sempre più protagonisti, da quelli della Cantina di Venosa a quelli delle ‘Cantine del Notaio’ ”. Oltre che sulle tavole tricolori, il vino italiano trionfa anche all’estero dove ha messo a segno un nuovo record storico delle esportazioni, con un aumento dell’8% rispetto allo scorso anno quando avevano raggiunto su base annuale i 5,6 miliardi di euro, la prima voce dell’export agroalimentare nazionale, secondo l’analisi della Coldiretti su dati Istat relativi al primo semestre. A spingere la domanda oltre confine sono le vendite di spumante che con un balzo del 14% in molti casi sfidano ormai alla pari lo champagne. “Si tratta di una ottima notizia in un anno difficile per la vendemmia che nel 2017, anche in Basilicata, sarà tra le più scarse dal dopoguerra a causa del maltempo e siccità. Le previsioni danno un calo dei raccolti record del 25% – continua Coldiretti Basilicata – ma garantita è l’ottima qualità”. “Il vino italiano è cresciuto scommettendo sulla sua identità, con una decisa svolta verso la qualità che ha permesso di conquistare primati nel mondo e in Italia”, ha dichiarato il presidente di Coldiretti Basilicata, Piergiorgio Quarto , nel sottolineare che “ è necessario ora sostenere lo sforzo delle imprese proseguendo sulla strada della semplificazione ottenuta con l’approvazione del Testo Unico ‘taglia burocrazia’, che è il frutto di una lunga mobilitazione per liberare le energie del settore più dinamico del Made in Italy a tavola”. Dalla vendemmia in Italia si attiva un motore economico che genera oltre 10,5 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino e che da opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone, con una ricaduta occupazionale che riguarda sia chi è impegnato direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia chi è occupato in attività connesse e di servizio. “Secondo una ricerca di Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta – ha evidenziato il direttore di Coldiretti Basilicata, Francesco Manzari – si attivano ben diciotto settori di lavoro dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie e molto altro”.
Set 23