Giovanni Angelino, responsabile provinciale Verdi in una nota dichiara che “la Regione Basilicata non può ignorare i dati della prima indagine epidemiologica in Val d’Agri”. Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
Apprendo dalla stampa che nessun governatore lucano in carica da quando si estrae il petrolio in Basilicata ha partecipato a Viggiano alla presentazione dei risultati della prima indagine epidemiologica in Val d’Agri. L’indagine è stata presentata ad una platea di oltre 500 cittadini da Fabrizio Bianchi, capo del gruppo di lavoro CNR, Università di Bari e Dep Lazio, l’esperto al quale i sindaci dei Comuni di Viggiano e Grumento Nova hanno affidato nel 2014 il progetto. Sono stati analizzati i fumi prodotti dal Centro Oli e i casi di mortalità e ricoveri per patologie cardiovascolari e respiratorie registrati dal 2000 al 2013 nei due principali Comuni dove viene estratto il petrolio lucano. In realtà durante l’incontro è stato evidenziato che la zona di esposizione ai fumi si estende anche ai territori di Montemurro e Corleto Perticara, Mentre questo studio è stato già inviato ai Carabinieri del Nucleo Operativo Ecologico la Regione Basilicata continua a balbettare invece di imporre all’Eni le migliori tecnologie per abbattere le emissioni. Non solo. Preferisce defilarsi quando deve affrontare i cittadini come è accaduto nell’ultima riunione di Viggiano. Ma chi governa la Regione Basilicata? Sappiamo bene cosa è accaduto quando è stato consentito ad Eni di riattivare il Centro Oli di Viggiano ma adesso che siamo di fronte a dati di carattere scientifico chiediamo che la Regione Basilicata non perda altro tempo. Eni deve adottare le migliori tecnologie per abbattere le emissioni altrimenti non ci sono alternative alla chiusura del Centro Oli.
Giovanni Angelino, responsabile provinciale Verdi