I sindaci hanno ragione: con 2mila euro l’anno a Comune non si salvano i nostri centri minori che hanno bisogno di servizi sociali e civili e di mettere fine all’isolamento o comunque alle difficoltà nei collegamenti viari e di trasporto.
E’ il commento della segreteria regionale di Italia dei Valori Basilicata alla legge approvata in Parlamento a favore dei piccoli comuni italiani, quelli che non superano i cinquemila abitanti, da noi – sottolinea IdV – la stragrande maggioranza dei Municipi. Il punto debole – continua la nota – è la dotazione finanziaria di soli 10 milioni di euro per l’anno 2017, e 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2018 al 2023.
Non intendiamo disconoscere le cose buone che il provvedimento legislativo pure contiene, raccogliendo proprio le richieste di sindaci e comunità locali particolarmente attive nelle due province a difendere gli uffici postali, le scuole, i servizi di assistenza socio-sanitari per gli anziani, ma – è scritto nella nota di IdV – se vogliamo sia pure con gradualità raggiungere alcuni obiettivi dobbiamo completare la legge con altri provvedimenti ed altre misure.
Intanto a livello regionale va rilanciata la riforma della governance locale che prevede le Unioni dei Comuni quale strumento essenziale per garantire uguali diritti dei cittadini sui territori. Non si tratta di chiudere i Municipi quanto piuttosto di estendere la gestione di servizi comuni oggi limitata e solo in alcuni casi alla Polizia Locale, allo smaltimento dei rifiuti e a qualche altro servizio in maniera sporadica. Noi in proposito – dice IdV – siamo tra i più strenui difensori dell’autonomia e della salvaguardia dell’identità delle piccole comunità e perciò contro le fusioni forzate di municipalità con meno di 5 mila abitanti. Ci sono altre strade da seguire anche da parte della Regione, facendo tesoro delle esperienze non certamente esaltanti rappresentate dalle Aree Programma sulla forestazione, dal Programma Operativo Val d’Agri e dal Programma Speciale Senise, nel senso che la programmazione comprensoriale non deve significare dissipare risorse finanziarie regionali e comunitarie, comunque esigue, senza risultati in termini di sviluppo e occupazione. Il “caso Programma Speciale Senise” è particolarmente significativo di attese e aspettative ampiamente deluse.
Tra gli elementi positivi della legge – a parere di IdV – il rimboschimento e il contrasto del dissesto idrogeologico fa raggiungere con la stipula di convenzioni e contratti di appalto con gli imprenditori agricolo-forestali del territorio come il recuperondei centri storici da destinare a case-albergo per il turismo. Sosteniamo perciò lo spirito della nuova legge e dobbiamo intensificare l’impegno a sciogliere i nodi che strangolano le piccole realtà amministrativegarantendo interventi in materia di ambiente, protezione civile, istruzione, sanità, servizi socio-assistenziali, trasporti, viabilità e servizi postali.
Set 29