“Sostegno al biologico, all’integrato ed alla semina diretta, questa la scelta forte. L’agricoltura lucana apporta un grande contributo alla lotta all’uso indiscriminato di pesticidi ed al dissesto idrogeologico, quindi alla desertificazione ed all’inquinamento attraverso il sostegno alla coltivazione sul sodo”.
“Sostegno al biologico, all’integrato ed alla semina diretta, questa la scelta forte della Basilicata nella relazione di sostenibilità tra agricoltura e ambiente. L’agricoltura di Basilicata apporta un grande contributo alla lotta all’uso indiscriminato di pesticidi ed al dissesto idrogeologico, quindi alla desertificazione ed all’inquinamento attraverso il sostegno alla coltivazione sul sodo (bando Psr chiuso nel giugno scorso), in un territorio che, terza regione di Italia, vede circa 140mila ettari destinati alla cerealicoltura, dove questa tecnica può applicarsi.”
Lo dichiara l’assessore alle Politiche agricole e forestali Luca Braia, intervenendo alla due giorni di “GraNotill della cultura”, approfondimento tecnico e informativo sulla tecnica della semina diretta, organizzato a Matera da Semina Diretta 2.0 no profit.
“Si portano da qualche centinaia a quasi 20 mila – prosegue Braia – gli ettari interessati da questa tecnica che non prevede lavorazioni sul terreno e che vedrà 513 aziende coinvolte, a cui verrà riconosciuta una dotazione finanziaria minima di 281 euro per ettaro. Saranno infatti resi disponibili circa 30 milioni di euro agli agricoltori del comparto cerealicolo lucano per i prossimi 5 anni. Mentre gli ettari destinati al biologico, grazie al sostegno del Psr di oltre 87 milioni di euro, sono oggi oltre 95mila.
Occorre ora, dopo questi coraggiosi atti politici a tutela dell’ambiente, della terra ed a sostegno dell’agricoltura conservativa, far seguire importanti azioni di formazione ed informazione per aumentare la conoscenza della pratica e renderla più efficace anche sotto l’aspetto economico.
La Basilicata, purtroppo, è una tra le regioni più a rischio desertificazione con il 55% di terreni interessati dal fenomeno. Al contempo, la Basilicata insieme all’Abruzzo, è tra le prime regioni ad aver attivato il bando, misura 10, ma l’unica ad avere garantito a tutti i richiedenti il sostegno di questa importante misura agro-climatico-ambientale nell’ambito del Psr Basilicata 2014-2020. Prima regione per incremento di ettari e con una media Sau del 4% quasi doppia di quella nazionale che è del 2,2 % (totale in Italia 280mila ettari).
La combinazione di gelate e siccità, con dati di piovosità bassi nel 2017 in Basilicata è segnale evidente dei cambiamenti climatici in corso e di fenomeni che in futuro saranno sempre più frequenti. Questa consapevolezza, unita al risparmio di suolo e acqua oltre che al rispetto per le risorse disponibili e all’uso sostenibile sono gli elementi su cui dobbiamo continuare a lavorare con una programmazione commisurata che tenga sempre più conto di ciò che cambia per il mondo agricolo lucano e che non può farci trovare impreparati.
Per raggiungere l’obiettivo della conservazione del suolo è indispensabile il coinvolgimento e la sensibilizzazione, insieme alla formazione specifica, degli addetti ai lavori. Una opportunità che, con approfondimenti tecnici, dimostrazioni, confronti ad alto livello, ma anche la partecipazione dei ragazzi e delle ragazze delle scuole, a comprendere l’importanza delle tematiche ambientali ed agricole, abbiamo voluto sostenere e cogliere con la due giorni di “GraNOtill della Cultura – La semina diretta nei Sassi. Con il Dipartimento Agricoltura, Alsia, Università e l’associazione Semina Diretta 2.0 no profit costituiremo un osservatorio per accompagnare gli agricoltori che hanno fatto questa scelta, monitorando l’applicazione corretta della tecnica ed osservando i risultati e gli effetti economici ed ambientali, al fine di definire modelli agronomici adeguati al nostro territorio a beneficio dell’agricoltura e dell’ambiente.”