Domenica 8 ottobre 2017 alle ore 18,30 a Putiginano presso Coworking Barsento 10 è in programma “Spiritual Nature”, mostra personale dell’artista materano Angelo Palumbo.
La mostra, promossa dall’associazione culturale “Equilibrio de I Cinque Elementi” sarà aperta al pubblico dall’8 al 15 ottobre dalle 18 alle 20.
Venerdì 6 ottobre 2017 dalle ore 18, nella sala convegni della Parrocchia San Domenico a Putignano, Maria Teresa Romanazzi, responsabile per la Puglia dell’Accademia Italiana di Architettura Feng Shui sia la conferenza dal titolo: “L’architetura Feng Shui” che l’inaugurazione della mostra d’Arte “I cinque elementi: pittura, musica e fotografia”.
Gli autori della mostra sono Francesca Colafelice , nota pittrice neofigurativa, Angelo Palumbo, artista presente anche nella sezione lucana del padiglione Italia della 54° Biennale di Venezia, Monica Notarnicola, artista eclettica e poliedrica sperimentatrice vocale e visiva e il maestro Giuseppe Lucente, cantante lirico e musicista, autore del progetto di musicoterapia, che presenterà ad introduzione della mostra
Questo evento aprirà un denso weekend dedicato all’arte e al benessere e sarà caratterizzato da tre importanti interventi.
Sabato 7 ottobre 2017 alle ore 18 nella sala convegni della Parrocchia San Domenico a Putignano interverrà Anna Cocola con una conferenza dal titolo “Le proprietà terapeutiche delle spezie e delle erbe aromatiche”, a seguire, alle ore 20 Angelo Palumbo affronterà il tema “Arte del surreale” Angelo Palumbo, inoltre, domenica 8 ottobre alle 18.30 presso il Coworking Barsento 10, nel centro storico di Putignan , inaugurerà la sua mostra personale, dal titolo Spiritual Nature, che sarà commentata da Pierangelo Di Vittorio.
Appunti sul Progetto Spiritual Nature di Angelo Palumbo
Quando la vita si mostra nella sua spietata durezza. Quando il limite tra il bene e il male
diventa sempre più labile e indefinito. Quando le certezze e le speranze vacillano. Quandoi muri, che limitano gli orizzonti, si alzano possenti e minacciosi, irti di “aguzzi cocci dibottiglia”, è allora che il canto della poesia, del colore, del sogno può lenire il dolore, puòrisarcire le ferite.
Nella serie di sanguigne, colorate a pastello, su “carta giallina tenacissima”, che ho
realizzato nel corso del 2014-15, emerge questa tensione, questa impellente esigenza di purificazione e rinascita.
Sono lavori che riprendono e aggiornano un progetto della fine degli anni ’90 (97/98),incentrato sul tema della riflessione.
Allora veniva evocato uno sguardo interiore, sollecitato da un rapporto già conflittuale conil mondo esterno, che si cristallizzava nella rilettura pittorica.
Si trattava di una serie di dipinti a olio, di diverso formato e su supporti differenti, che sviluppavano un tema ricorrente: l’epifania di personaggi surreali, evanescenti, quasi larvesospese in un mondo di intangibile ordine.
Realistiche ma non umane (sagome, a volte, bidimensionali, prive della fronte e del naso,vagamente affini alle sculture frontali di Consagra), si stagliavano ieraticamente su orizzonti essenziali, sviluppati in profondità e paralleli all’elemento in primo piano,incombente con la sua inevitabile presenza: il muro.
E’ il segno del limite, dei nostri pregiudizi, metafora della vita terrena, fatta di ostacoli,discriminazioni e quasi mai di amore.
In queste opere, una delle quali scolpita su di un antico legno in pioppo del ‘600,
prevaleva, inoltre, un dato fondamentale: le figure centrali (per lo più isolate in solari paesaggi di mari incontaminati e colline dolcissime) sembravano scrutare con occhio mesto e indagatore colui che le guardava…al di là del muro.
La levigata stesura pittorica, fatta di leggere velature e di tonalità pastello, sottolineava il dato poetico, enigmatico, di queste figure tra l’umano e l’assoluto, favorendo la coesistenza di sogno e realtà.
Le opere, montate su pannelli di legno, erano incorniciate da schegge geometriche di specchi, arricchite da frammenti decorativi, segni che affioravano dalla memoria. Lo specchio, funzionale per catturare l’immagine di chi guardava, faceva sì che questa si fondesse in quelle visioni oniriche, per innescare un processo di autoanalisi. Stimolare una presa di coscienza sulla surrealtà, che, come diceva Breton:”..è una realtà superiore..”
Apro una parentesi: nel portare avanti la mia ricerca, in un certo senso, stavo già
sviluppando un latente interesse nei confronti del rapporto arte-società, che diventerà
prepotentemente centrale e invasivo nel mio lavoro, dal 2001 fino al 2010.
Il crollo delle Torri Gemelle determinerà in me una profonda riconsiderazione dei processi
esistenziali e la conseguente rilettura in chiave artistica.
Di questi anni, sono tre le esperienze creative più pregnanti: il lavoro multimediale “Uomo
Nuovo-Pro Veritate”( https://www.youtube.com/user/angelopalumbo100), la serie di
sculture in filo di ferro saldato e carta giapponese dei “Fossili Futuri”
e le tecniche miste su poliuretano di “Terra Violata”.
Questi lavori abbandonando la poesia, il sogno, si sono concentrati sui temi della
denuncia sociale per sollecitare le coscienze, in modo crudo e diretto, a riconsiderare
come i modelli culturali imperanti, spesso, compromettono gli equilibri vitali del mondo.
Oggi tale percorso si è trasformato in una nuova pulsione interiore, che si sta canalizzando
verso una rinnovata percezione del mondo. Il perpetuo conflitto tra l’uomo e la sua
esistenza è reso con una tensione nuova, più propositiva, più aperta a diverse soluzioni,
deflagrante nella sua carica generatrice. La grottesca mutazione genetica di Fossili Futuri,
fa germinare, ora, un nuovo hortus conclusus, possibile realtà alternativa che riscopre una
nuova energia vitale.
Il ciclo denominato “Spiritual Nature”, quindi, riprendendo la ricerca degli anni ’90 e
ripartendo dall’emblematica poesia di Montale “Meriggiare pallido e assorto”, sviluppa,
dietro muri irti di aculei, una serie di paesaggi fantastici, di nature utopiche da cui
emergono figure ancestrali, pseudo antropomorfe. Queste, con la loro algida estraneità al
tripudio cromatico da cui scaturisce una gemmazione di improbabili organismi transgenici,
segnano la tensione verso una più intima fusione con il cosmo.
Gli orizzonti si ribaltano, si intrecciano, si squarciano geometricamente, per suggerire
mondi lontani, possibili vie di fuga ma, allo stesso tempo, tentano di ricomporre un nuovo
equilibrio spirituale tra uomo e natura.
In definitiva viene evocato decisamente un principio: la forza creatrice delle nostre anime
può essere l’unica risposta al delirio insensato della vita.
Biografia di Angelo Palumbo
Angelo Palumbo nasce il 21 luglio 1962 a Matera. Laureato in Lettere moderne con indirizzo storico artistico è docente di Storia dell’Arte nelle Scuole Medie Superiori. Ha preso parte alla pubblicazione della ricerca “Dal Tardogotico al Rinascimento in Basilicata“,ed. La Bautta, firmando il saggio “Presenze venete in Basilicata“.
Ha svolto attività di restauratore di opere d’arte dal 1982 al 2000 come ditta di fiducia del Ministero dei Beni Culturali. Dai primi degli anni 80, ha partecipato a mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Ha collaborato con la rivista Frigidaire. Fino alla fine degli anni 90 la sua è stata una produzione istintuale e legata in termini sinestetici al mondo della poesia, inteso quasi come luogo della fuga o di dialogo interiore con il mondo. A tale fase appartiene la pubblicazione di testi e mostre di grafica rapportati liberamente alle voci di poeti del 900: in particolare “Il Disognatore”, “Pane al Pane”, “Lunaria”, “Omaggio a Leonardo
Sinisgalli” – “La cicala, la formica e l’ape” – “Un capitano,il circo e il naso del re”, “Le Regine dei Tarocchi”.
Ha ricoperto la presidenza del Consorzio di artigianato artistico “Altobello Persio” di Matera, dedicandosi, in particolare, alla valorizzazione della tecnica tradizionale della cartapesta. L’ultimo decennio della sua ricerca artistica si è, invece, rapportato ai temi del sociale, sollecitato dalla pressante incidenza del quotidiano.
Appartengono a questo arco cronologico le esperienze, del percorso multimediale “Uomo Nuovo“, nel 2003 sostenuto dalla Tavola della Pace del Comune di Matera e presentato nella Chiesa di san Pietro Barisano.
Del 2006 “Terra Violata”presso Spazio Fischetti- Bernalda che rimanda all’idea di violenza che l’uomo attua sulla natura. Ai temi della mutazione organica appartengono anche le sculture, in filo di ferro e carta giapponese, della serie denominata “Fossili futuri” presentate nell’ambito di tre importanti esposizioni:
“Deserto Etico“(2007) presso la Chiesa rupestre di san Giorgio a Matera- “Ars Pro veritate“(2010) presso Santa Maria de Armenis a Matera e “Il carro della Bruna. La cartapesta a Matera, dalla tradizione artigianale alla creazione artistica” (2011) presso Chiesa del Carmine a Matera, Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici della Basilicata. Presente nella sezione lucana del Padiglione Italia della 54° Biennale di Venezia – Potenza – Galleria Civica di Palazzo Loffredo (2011). Associazion Arci La Mancha – Ruvo di Puglia – Nessun Dogma (2015).